Lorenzo sui rivali MotoGP: “Solo io li ho battuti tutti, Rossi e Marquez…”

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Scritto da Stefano Zambroni

23 Luglio 2025

Jorge Lorenzo, leggenda della MotoGP, commenta così la situazione dei Fantastici 5: “Tutti fortissimi, ma io…”

È uno dei più grandi talenti nella storia del motomondiale, con tre titoli conquistati nella Classe Regina: Jorge Lorenzo è stato intervistato da MigBabol, il podcast di Andrea Migno, e non sono mancate piccate considerazioni su quello che è stato uno dei più grandi duelli della storia.

Lorenzo sui rivali MotoGP: "Solo io li ho battuti tutti, Rossi e Marquez..."
Lorenzo sui rivali MotoGP: “Solo io li ho battuti tutti, Rossi e Marquez…”

Così ha parlato lo spagnolo: “Gli altri — e non voglio dire che io sia migliore — però io sono stato l’unico a battere in un Mondiale tutti e quattro: Valentino Rossi, Dani Pedrosa, Casey Stoner e Marc Márquez.”

Una riflessione statistica, più che un’affermazione di superiorità: “Valentino, per esempio, non ha mai battuto Márquez in un campionato: io sono stato campione del mondo e lui secondo (nel 2015, ndr). A Stoner è mancato il confronto diretto con Márquez, mentre Pedrosa non ha mai vinto un titolo in MotoGP.”

Lorenzo sui rivali MotoGP: "Solo io li ho battuti tutti, Rossi e Marquez..."
Lorenzo sui rivali MotoGP: “Solo io li ho battuti tutti, Rossi e Marquez…”

Lorenzo poi ammette: “È vero, Valentino ha più titoli di me, e anche Márquez. Ma alla fine, il più forte? Dipende. Tutti erano i più forti in qualcosa.”

Il maiorchino conclude con un’osservazione interessante sull’equilibrio del talento dei cinque piloti che hanno scritto la storia del motociclismo: “Con una moto standard, in determinati circuiti e condizioni, tutti potevano vincere. Tutti avrebbero vinto diverse gare.”

Lorenzo: “Barcellona 2009? Ecco perchè mi ha battuto”

Poi, la considerazione su quel gran duello con Rossi: “Eravamo pari in tutto: dalle FP1 al warm-up. Nessuno dei due riusciva ad andare via. Era chiaro che l’intenzione era quella: lui voleva vincere, io volevo vincere. Ma alla fine lui mi ha battuto perché — secondo me — è stato più bravo. Il più forte di tutti nell’improvvisare.”

“Lui era molto intelligente, molto furbo. Sapeva improvvisare nel passo, non era chiuso in uno schema fisso. Io invece ero molto preciso, sempre sulla stessa linea, e per 25 giri ho guidato esattamente nello stesso modo.”

“Lui staccava sempre più tardi di me. Aveva la forcella più dura, proprio per quel tipo di guida aggressiva. Io invece la preferivo più morbida, per frenare prima e aprire prima il gas in percorrenza. Eravamo opposti.”

Conclude: “È proprio per questo che sono arrivato all’ultimo giro in svantaggio. Lui è stato molto esperto a provarci lì. Io invece… sono stato un po’ ingenuo, sì. Come sempre, non cambio mai la mia linea senza averla provata prima. E non l’ho fatto nemmeno in quel momento.”

Foto: MotoGP

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Stefano Zambroni

Nato a Lecco nel 2003, ho fondato GPKingdom nel 2021. Da allora racconto il mondo delle corse e, insieme al team di GPK, costruisco spazi dove i fan possono viverlo da protagonisti.

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