Nell’universo dei modelli storici che hanno segnato la storia dell’automobile italiana, la Fiat Ritmo occupa un posto di rilievo, grazie al suo design innovativo e alla sua versatilità.
Recentemente, un render digitale ha riacceso l’interesse sul possibile ritorno di questa icona, ipotizzando una nuova versione moderna in grado di sorprendere gli appassionati e il mercato.
Il progetto digitale della nuova Fiat Ritmo e l’eredità del modello storico
L’immagine della nuova Fiat Ritmo è opera di Mirko del Prete, noto come MDP Automotive, che ha pubblicato il suo render su Instagram, immaginando un’erede contemporanea del modello prodotto tra il 1978 e il 1988. Pur trattandosi di un’ipotesi non ufficiale, il lavoro di Del Prete si basa su una reinterpretazione fedele agli elementi stilistici della prima serie della Ritmo, combinandoli con le dimensioni, il telaio e le tecnologie attuali. Secondo l’autore, il concept si ispira al design della Fiat 500, mantenendo l’essenza originale ma con un approccio moderno e funzionale.
La Fiat Ritmo rappresentò una svolta per la casa torinese nel segmento delle berline compatte, sostituendo la Fiat 128 con un layout a due volumi che privilegiava l’abitabilità e l’innovazione stilistica. Fu la prima vettura italiana a montare paraurti integrati nella carrozzeria, una novità allora rivoluzionaria che rifletteva un cambio di paradigma nelle lavorazioni industriali, con un ampio uso di automazione. La gamma si articolava in numerose versioni, tra cui le sportive 105 TC e 130 TC Abarth e la cabriolet firmata Bertone. Nonostante alcune critiche sulla qualità degli interni, la vettura riscosse successo commerciale, anche grazie a un’offerta motori variegata, che includeva diesel e versioni a basso consumo come la Energy Saving.
Prodotta anche in Spagna sotto marchio SEAT, la Ritmo venne sostituita nel 1988 dalla Fiat Tipo, mentre il nome Ritmo è stato utilizzato in mercati esteri per altri modelli. Oggi, il suo ritorno è spesso al centro di rumor e desideri tra gli appassionati, ma al momento non è previsto da Fiat un rilancio ufficiale.
Le strategie attuali di Fiat e le prospettive future
Nonostante l’eco suscitata dal render di Mirko del Prete, la casa torinese ha orientato le sue strategie verso altri progetti. Tra le novità attese figurano la Giga Panda, la Panda Fastback e la nuova Fiat Strada, modelli che puntano a rinnovare la gamma in segmenti molto popolari. Tuttavia, come sottolineato da Olivier François, CEO di Fiat, il mercato e le strategie possono evolvere rapidamente, lasciando aperta la porta a eventuali sorprese.
Parallelamente, Fiat sta investendo nel futuro dell’elettrico con la prossima generazione della Fiat 500e, che nel 2027 sarà dotata di una nuova batteria più economica e performante, con un’autonomia migliorata e un prezzo più competitivo. Questo investimento di oltre 100 milioni di euro mira a rilanciare un modello che, pur avendo conquistato il mercato nel 2020, aveva visto calare la domanda a causa di costi elevati e autonomia limitata. La produzione della 500e continuerà nello stabilimento di Mirafiori, che vedrà inoltre l’avvio della produzione della nuova 500 ibrida nel 2025, con obiettivi di oltre 100 mila unità annue a regime.
La Fiat Ritmo emerse nel 1978 con un design rivoluzionario firmato dal Centro Stile Fiat, guidato da Gianpaolo Boano, e con un contributo di Walter de Silva e Sergio Sartorelli per la versione cabriolet Bertone. L’auto, lunga poco più di 4 metri, si caratterizzava per il contrasto tra elementi circolari (come fari e maniglie) e linee tese della carrozzeria, con paraurti in plastica integrati che anticipavano le tendenze future.
Il progetto, avviato nel 1972, puntava a competere con modelli europei come Volkswagen Golf e Renault 14, introducendo per la prima volta in Italia una vettura con portellone posteriore e una forte attenzione al marketing. Il sistema di assemblaggio Robogate automatizzato fu un’altra novità importante, così come la trazione anteriore e le sospensioni indipendenti che garantivano una guida moderna e confortevole.
La gamma motori iniziale comprendeva versioni da 60 a 75 cavalli, con diverse configurazioni di carrozzeria e allestimenti. Nel corso degli anni, la gamma si ampliò con versioni speciali come la Targa Oro, le Super 75 e Super 85, e la variante diesel Ritmo D, che montava un motore Lampredi da 1714 cm³. Non mancarono versioni sportive e un tentativo di sbarco sul mercato statunitense con la Fiat Strada, che però non ebbe fortuna.
Nonostante alcune critiche agli interni e all’assemblaggio, la Ritmo conquistò l’attenzione per la sua meccanica affidabile e per il design innovativo, tanto da arrivare seconda nella votazione per l’auto dell’anno 1979. Il modello è oggi un pezzo di storia dell’automobilismo italiano, amato dagli appassionati e spesso oggetto di restauro e collezionismo.
La popolarità della Ritmo si riflette anche nella cultura automobilistica, dove versioni come la 75 in livrea Totip sono diventate simboli del motorsport storico, anche se spesso si osserva una proliferazione di repliche non originali, che suscitano dibattiti tra gli esperti e collezionisti.