Dati Smettere di guidare non è dettato dall’età anagrafica, ma dalla capacità fisica e mentale del conducente. Questo principio guida emerge con chiarezza dalle indicazioni aggiornate della Direzione Generale della Motorizzazione (DGT), che dispiega un quadro normativo e medico per la guida in età avanzata, senza imporre un limite massimo rigido ma puntando sulla valutazione delle condizioni individuali.
L’invecchiamento comporta modifiche fisiologiche e cognitive che possono influenzare la sicurezza al volante. Tra le più rilevanti vi sono il rallentamento dei riflessi, problemi di vista e udito, e un possibile declino delle funzioni cognitive come memoria e concentrazione. Tuttavia, la normativa italiana non stabilisce un’età limite per il possesso della patente, bensì si basa sulla capacità effettiva di guidare in sicurezza.
La DGT raccomanda che i conducenti oltre i 65 anni effettuino controlli medici più frequenti, per verificare che mantengano le abilità necessarie. Questo sistema mira a tutelare la sicurezza di tutti gli utenti della strada senza discriminazioni anagrafiche.
Le visite mediche prevedono controlli approfonditi su vari aspetti, tra cui la vista, l’udito, la pressione arteriosa, i riflessi e la funzione cognitiva. Nel caso emergano condizioni che possano compromettere la sicurezza, la validità della patente potrà essere limitata o sottoposta a verifiche più ravvicinate.
Normativa e limiti per la guida professionale e privata in età avanzata
In Italia, per la guida professionale di mezzi pesanti (patenti C e D), la legge fissa un limite massimo di età a 68 anni, subordinato a certificazioni mediche annuali rilasciate dalla Commissione Medica Locale (CML). Per altre categorie di patenti (A, B, C, E e C.I.G.C.), invece, è possibile guidare fino a 80 anni con certificato medico valido tre anni, o fino a 82 anni con certificazione speciale rilasciata dalla CML, da rinnovare ogni due anni.
Dopo gli 82 anni, la patente può essere rinnovata esclusivamente previo superamento di un accertamento medico presso la Commissione Medica Locale. Questa disposizione, unica in Europa, ha suscitato dibattito e richieste di revisione, ma al momento rimane in vigore.
Va sottolineato che, diversamente da altri paesi europei, l’Italia mantiene ancora una normativa che prevede limiti di età per il rinnovo della patente, sebbene la direttiva europea 126/2006/CE non imponga alcun limite anagrafico, bensì si focalizzi esclusivamente su condizioni patologiche o psico-fisiche.
Rinnovo della patente e agevolazioni per gli anziani
Dal punto di vista pratico, i conducenti over 65 devono sottoporsi a una visita medica per il rinnovo della patente con cadenza più ravvicinata rispetto ai più giovani. La visita deve essere effettuata in strutture autorizzate e comprende esami mirati a garantire l’idoneità alla guida.
Un aspetto positivo è che, a partire dai 70 anni, i conducenti sono esentati dal pagamento delle tasse per il rinnovo della patente, anche se la visita medica obbligatoria comporta un costo, generalmente inferiore a quello della tassa stessa.
La normativa sottolinea quindi che non è l’età a determinare la perdita del diritto a guidare, ma la capacità di farlo in sicurezza. Questo approccio consente a molti anziani in buona salute di continuare a guidare senza restrizioni ingiustificate, sostenuti da una vigilanza sanitaria adeguata.
Sfide legate all’invecchiamento e sicurezza stradale
L’invecchiamento innalza la probabilità di condizioni mediche che possono compromettere la guida. La riduzione della forza muscolare, la possibile presenza di sarcopenia, o disturbi visivi e uditivi, possono influenzare la capacità di percepire e reagire tempestivamente agli eventi stradali.
È quindi fondamentale che i conducenti anziani adottino comportamenti responsabili e si sottopongano regolarmente a controlli, adattando, se necessario, le proprie abitudini di guida per mantenere la sicurezza propria e degli altri.