Forse non lo sai, ma se parcheggi in questo modo stai andando incontro a un reato, e c’è un motivo specifico.
Quando ci mettiamo al volante, soprattutto se sono anni che guidiamo, siamo convinti di conoscere ormai bene il Codice della Strada, grazie anche all’esperienza maturata col tempo. Ma la verità è un’altra: la legge cambia, si aggiorna, si adatta a nuovi scenari e comportamenti.
Ciò che ieri sembrava rientrare nella norma, oggi può trasformarsi in un’infrazione con tanto di sanzione, decurtazione di punti e, nei casi peggiori, addirittura una denuncia o la revoca della patente stessa.
Può bastare davvero poco, come una freccia dimenticata, un sorpasso dato per scontato, una svolta presa con eccessiva leggerezza. Eppure, tra tutte le situazioni che mettono a rischio la correttezza della guida, ce n’è una che passa spesso inosservata, proprio perché quotidiana e apparentemente banale.
Si tratta del parcheggio. Non il classico posto riservato o il disco orario dimenticato sul cruscotto, ma un gesto preciso, apparentemente innocuo, che molti compiono senza pensarci due volte, convinti di essere nel giusto.
Ecco perché restare aggiornati non è solo una buona pratica, quanto piuttosto un vero e proprio dovere civico. Perché la strada, con le sue regole mutevoli, non ammette distrazioni né superficialità. E parcheggiare in un certo modo costituisce un vero e proprio reato.
Parcheggiare in questo modo può costarti caro: ecco cosa dice la legge e perché è reato
Ci capita spesso di dare per scontate le regole del Codice della Strada e di comportarci come da consuetudine. Molti automobilisti continuano a sottovalutare l’importanza delle regole sulla sosta. Eppure, parcheggiare un veicolo non è solo questione di trovare uno spazio libero. Si tratta di un atto che, se compiuto in modo scorretto, può avere conseguenze gravi.
Lo ha ribadito di recente la Corte di Cassazione, intervenendo su un caso emblematico. Uno scooter parcheggiato in modo tale da occupare parzialmente la carreggiata, nei pressi di una località balneare, ha costretto una ciclista a spostarsi verso il centro della strada.
Il risultato è stato uno scontro violento con un altro veicolo. L’incidente ha provocato lesioni importanti e un contenzioso giudiziario che ha riportato sotto i riflettori il peso delle responsabilità legate al parcheggio. La Suprema Corte ha sottolineato che, se il divieto di sosta è stato istituito per prevenire pericoli alla circolazione, la sua violazione può configurare una corresponsabilità in caso d’incidente.
Ma non finisce qui. Anche lasciare l’auto con i finestrini aperti può costituire un illecito. Il Codice della Strada parla chiaro: si tratta di una negligenza che può favorire il furto, equiparabile a una sorta di “istigazione” al reato. In entrambi i casi, le conseguenze non sono solo pecuniarie. Sono morali, civiche e legali.
