Charles Leclerc ha concesso un’intervista esclusiva a Sky Sport parlando dell’amore per la Ferrari ma non solo.
La carriera di Charles Leclerc appare come una rincorsa verso qualcosa che si muove ancora più veloce di una monoposto, come accade spesso nei sogni. La rincorsa da fermi verso qualcosa che tende ad allontanarsi diventando sempre più piccola e difficile da prendere, come un Mondiale insomma. Ma un Mondiale con la Ferrari ha un sapore diverso, definito da un’aura leggendaria che solo pochi eletti hanno la possibilità di mettere in mostra.
Il sogno di Leclerc, nonostante le difficoltà dei suoi sette anni in Ferrari, resta quello. Un obiettivo ossessivo, la metafora dell’essere pilota. Il monegasco lo ha spiegato molto bene nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport, queste le sue parole:
“Piastri o Norris Campioni del Mondo prima di me? Io però guido la Ferrari e vale tanto, vale di più. Essere in questa squadra per me rappresenta un onore. L’obiettivo è portarla a vincere, a loro devo tanto perché mi hanno portato in Formula 1. Ora ci tocca vincere e non è che sono indifferente alle vittorie degli altri, ma sono concentrato su noi stessi e sull’obiettivo di riportare la Rossa alla vittoria”.
E’ lo sguardo non può non essere puntato al 2026, quando si tornerà a scrivere tutto partendo da un foglio bianco, sognando nuovamente una lotta con Verstappen. Questo l’obiettivo di Charles: “Se questa Formula 1 ha negato agli appassionati una lotta vera tra me e Max? Speriamo che avvenga nei prossimi anni. Piacerebbe anche a me, tantissimo, anche perché con Max abbiamo vissuto tanti anni di battaglie nei kart con pochi spettatori.
Purtroppo, in Formula 1 abbiamo lottato solo per poche gare fino a questo momento, ma anche questo fa parte dello sport. Spero possa accadere il prossimo anno, la stessa Formula 1 sta lavorando affinché ci siano meno differenze tra i team. Quest’anno non ci sono riusciti, ma il prossimo anno mi auguro di avere più battaglia in pista”.
O magari una lotta intestina con Sir Lewis Hamilton, descritto così dal numero 16 in rosso: “Penso che sia sempre interessante avere una persona come Lewis che proviene da una cultura molto diversa, da una squadra molto diversa da quella con cui ho lavorato negli ultimi anni. Non credo che in questo sia molto diverso dai compagni di squadra che ho avuto in carriera: siamo tutti qui per migliorare la squadra e stiamo tutti preparando questo tipo di documenti per sottolineare questi punti. Il suo è un punto di vista unico, Lewis ha avuto una carriera incredibile. Tutto ciò non è iniziato solo ora, fa parte del processo.
Rivalità con Lewis? È qualcosa che per ora è davvero in secondo piano. Quando lotti per il quarto, quinto o sesto posto, non è qualcosa che mi interessa poi così tanto. Poi, certo, quando inizieremo a lottare per la vittoria, allora guarderai quelle cose molto più da vicino, ma non fa parte del mio processo di pensiero per ora. L’obiettivo principale della squadra e mio al momento è riportare la Ferrari al vertice, non battere Lewis perché non stiamo lottando per posizioni molto interessanti”.