Tesla smontata

Dopo aver smontato una Tesla non riescono a credere ai loro occhi: “Ecco da dove provengono i componenti”

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Scritto da Francesca Testa

3 Agosto 2025

Dopo aver smontato una Tesla, non riescono a credere neanche ai loro stessi occhi: cosa hanno trovato al suo interno, è incredibile.

Tesla è una delle aziende più apprezzate dell’intero settore automobilistico mondiale. Certo, ultimamente non è riuscita a ottenere i risultati che invece aveva dimostrato di poter agguantare nel recente passato, anche a causa della crisi del segmento delle automobili elettriche e del coinvolgimento politico di Elon Musk.

Quest’ultima ragione ha portato Tesla ad essere sostanzialmente vandalizzata in molte occasioni, ma non è l’unica ragione del calo verticale del marchio nel 2025; lavorare a stretto contatto con il governo americano ha tolto a Musk tempo ed energie fondamentali per gestire un’azienda così importante.

Per fortuna, però, comunque le cose sembrano essere diverse adesso. Tralasciando ciò, vi siete mai chiesti cosa c’è all’interno di una Tesla? Qualcuno lo avrebbe scoperto.

Tesla, cosa c’è al suo interno: la scoperta

Se vi siete mai chiesti cosa effettivamente si trovi all’interno di una Tesla, siete fortunati, perché abbiamo deciso di parlare dell’impresa tentata dallo sfasciacarrozze MotoCoche. Questi si trova a Granada in Spagna, e ha deciso di smontare i pezzi di una Tesla. In questo modo, è stato possibile risalire alle origini della maggior parte dei componenti della vettura costruita dal brand statunitense. Secondo quanto riportato da el Economista, lo sfasciacarrozze in questione ha deciso di prendere l’auto, aprirla e smontarla.

E cosa è stato scoperto? Che la maggior parte dei componenti provengono direttamente dalla Cina. Vale soprattutto per la pompa lavavetri e il supercollettore; responsabile del controllo termico della batteria e del climatizzatore dell’auto, impedisce il surriscaldamento della batteria e tiene alla larga il rischio incendi. Bisogna dire che non è una scoperta particolarmente sorprendente, dato che è abbastanza risaputo il fatto che molte vetture occidentali, specialmente elettriche, sono caratterizzate da vari componenti prodotti in Cina.

Facendo sempre riferimento alla Tesla, nel 2025 oltre il 95% dei componenti provengono proprio da fornitori cinesi. Addirittura l’azienda stessa produce principalmente sul territorio orientale molti dettagli destinati all’assemblaggio delle macchine che in seguito lancia sul mercato. Ma perché? I costi di produzione sono più bassi e i tempi di consegna più rapidi. Per lo stesso motivo, fa spesso affidamento su fornitori cinesi. Ciò lega in maniera quasi obbligata Tesla alla Cina, che è un po’ il solito problema di altre aziende americane ed europee: forse non tutti se ne sono accorti, ma a guidare la nave che porta al futuro dell’auto non c’è di sicuro la parte occidentale del mondo.

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