Prestazione incolore da parte di Lewis Hamilton, nuovamente eliminato in Q2 contro la pole position di Charles Leclerc.
Il paradosso di uno sport talmente veloce è che la digestione di una delusione sia molto lenta, a tratti immobile e ferma. E’ lo strano caso di Lewis Hamilton, costretto a digerire (ancora una volta) un boccone troppo amaro da poter sembra reale, troppo cocente la delusione dell’ennesima eliminazione in Q2 e che domani lo costringerà a partire dalla dodicesima posizione. Nel suo giardino di casa, nel circuito che gli ha permesso di prendersi nove pole position e otto vittorie il britannico ha nuovamente steccato contro la pole position di Charles Leclerc.
Probabilmente gli stati d’animo in casa Ferrari sono racchiusi tutti nel risultato di oggi pomeriggio, di un Leclerc straripante che sta disputando una stagione altisonante sovrastando lo stesso Hamilton in un confronto che, a inizio stagione, aveva tanto altro da dire. La pole position del Gran Premio d’Ungheria l’ha fatta Charles con una colpo da campione, una sterzata ed un’altra ancora prima di prendersi la gloria del sabato in pieno rettilineo.
Mentre il numero 16 sfrecciava alla conquista della pole position, il 44 era già nel parco chiuso a raccontare (sempre a monosillabi) quando accaduto nella sua personale qualifica di Budapest. Hamilton, visibilmente deluso, si è lasciato andare a dichiarazioni che, sicuramente, faranno il giro del mondo: “Il mio team radio? Ce l’avevo soltanto con me stesso. Non so davvero cosa dire, non so cosa dire. Cosa mi manca rispetto a Charles? Non lo so, me lo chiedo anche io. Mi sento completamente inutile. La squadra non ha problemi, avete visto la macchina e una è in pole position. Forse la Ferrari deve cambiare pilota..”.
Parole fortissime destinate a far parlare e far discutere, ovviamente. Lewis Hamilton è un sette volte campione del mondo e questo nessuno può metterlo in dubbio ma il confronto con Charles Leclerc, a questo punto della stagione, sta diventando importante e, in qualifica, impietoso. La speranza è che il 2026 possa portare giovamento allo stile del guida del britannico per un’avventura che doveva assumere contorni leggendari ma che, in questo momento, sta definendo la discesa della leggenda stessa.