Incidente d'auto

Se fai un incidente in queste condizioni il comune ti risarcisce: ecco quali

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Scritto da Francesca Testa

16 Agosto 2025

Incidente stradale: se l’urto avviene in queste specifiche circostanze puoi richiedere al gestore del tratto incriminato di risarcire i danni

La realtà correlata al numero di incidenti stradali che riguardano il nostro territorio nella sua interezza continua a restituirci dati numerici accertati particolarmente allarmanti, sebbene gli sforzi profusi per diminuirne il tasso siano stati molteplici.

Facendo riferimento allo scorso anno, 2024, sono stati ben 173.364 gli incidenti andati in scena sulle strade italiane che hanno costretto gli interessati a riportare lesioni, evidenziando un poco lieto incremento pari al 4,1% in più rispetto al 2023.

Il numero di feriti è infatti risultato essere pari esattamente a 233.853, con un lievissimo calo, che può però costituire un prezioso punto di svolta per il futuro, correlato alla mortalità, registrando uno 0,3% di decrescita.

Il tasso di mortalità messo a referto nel corso dell’anno 2024 è risultato essere di 51,4 decessi per milione di abitanti. In calo sì, ma ancora troppo elevato, in una società che attraverso l’inserimento di norme estremamente più restrittive punta ad azzerare il numero di decessi stradali.

Chi ha ragione in questo caso?

Uno specifico caso avvenuto nel Comune di Calcinato, in Provincia di Brescia, aveva visto come suo protagonista un conducente costretto a perdere inavvertitamente il controllo del proprio veicolo a causa di un tratto stradale totalmente allagato, che avrebbe condotto lo stesso a praticare aquaplaning sulla pozza, portando la vettura a scontrarsi con il guardrail sito a bordo strada. Il Comune stesso si era costituito parte civile, sostenendo però che effettivamente la sede in cui l’incidente era avvenuto risultava essere sì bagnata, ma non affatto ricoperta da accumuli d’acqua, come era stato indicato, invece, dai locali Carabinieri dopo aver effettuato un sopralluogo.

Aquaplaning
Fenomeno dell’aquaplaning (Shutterstock foto) – www.gpkingdom.it

La controversia ha raggiunto addirittura le aule di giustizia, con il Tribunale di Brescia che esprimendosi mediante la sentenza n. 390/2021 aveva “distribuito” la responsabilità dell’accaduto: 25% al Comune e restante 75% all’automobilista, riconoscendone una condotta colposa, data la velocità più elevata rispetto ai limiti vigenti, nonché al mancato rispetto della segnaletica che gli ulteriori rilievi avevano permesso di accettare. In questo scenario. Inoltre, il Comune di Calcinato sarebbe stato obbligato al pagamento di un risarcimento pari a 346.250 euro.

La decisione ultima

Nessuna sentenza definitiva, almeno non prima della presentazione del ricorso in appello da parte del Comune stesso, in merito al quale la Corte d’Appello di Brescia avrebbe riformato la decisione inizialmente stabilita, asserendo che in effetti la presenza di accumuli d’acqua sulla carreggiata non fosse capace di rivelarsi come circostanza sufficientemente provata.

La parola fine, tuttavia, sarebbe stata pronta ad essere ribaltata dopo l’espressione a riguardo da parte della Corte di Cassazione, che accogliendo le ragioni del guidatore, ritenendo come sufficiente la sua ricostruzione dell’accaduto e sottolineando l’incombenza sul soggetto che aveva effettivamente subito il danno di allegare il rapporto causale tra il ristagno d’acqua, in quella specifica circostanza, e l’evento dannoso. Lo scrive La Legge per Tutti.

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