Charles Leclerc ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Autosprint parlando dell’attuale stagione e i sogni del monegasco.
Charles Leclerc sta disputando una delle sue migliori stagioni in carriera in Formula 1, forse la migliore. Il pilota monegasco, ostaggio di una vettura non all’altezza, riesce spesso ad andare oltre i limiti della SF-25 riuscendo in alcune imprese miracolose, come la pole position a Budapest. L’andamento della gara, però, non ha sorriso al numero 16 della Rossa, letteralmente precipitato al quarto posto a causa di un problema non specificato alla sua Ferrari.
Leclerc sta riponendo tutte le sue speranze nella prossima stagione, quella che potrebbe riportare la Ferrari al vertice. Queste le parole del monegasco nel corso di una lunga intervista al settimanale Autosprint: “Il mondiale è onestamente qualcosa di irraggiungibile, lo vedo molto difficile. Nella classifica riservata ai Costruttori ci sono troppi punti da recuperare. Realisticamente, credo che il secondo posto tra i Costruttori sia un obiettivo al quale possiamo puntare”.
Il monegasco ha, poi, aggiunto: “Sicuramente sono sviluppi che ci possono aiutare ad arrivare più vicini alla McLaren. Quanto vicini, dipenderà dal livello di performance che riusciremo a spremere. Adesso la McLaren è il punto di riferimento, sono i più forti perché sono riusciti a costruire una monoposto che è costantemente veloce, su tutti i tipi di circuiti. Loro sono sempre davanti, indipendentemente dal layout del circuito.
Se faccio un confronto con le altre nostre dirette rivali, la Red Bull sta avendo delle discontinuità, mentre la Mercedes oscilla tra alti è bassi: va fortissimo su circuiti come Montreal, ma incontra difficoltà in altri tipi di condizioni e piste. Noi, purtroppo, siamo costantemente alla stessa distanza dalla McLaren, la nostra marcia è più regolare, ma il nostro livello di competitività ancora non basta. Bisogna fare uno step e spero che questi aggiornamenti ce lo diano”.
Sul suo rendimento ha, poi, dichiarato: “Su di me svolgo un lavoro costante, penso che quando sono arrivato in Formula 1 avessi delle aree di miglioramento, come ad esempio la gestione delle gomme. Sono sempre stato molto onesto con me stesso e questo mi ha aiutato a crescere e a migliorarmi. Senza una critica spassionata e senza preconcetti, è impossibile farlo. Mi sono impegnato molto su numerosi aspetti e penso che, adesso, sono un pilota sicuramente molto più completo.
Ora il mio lavoro è diverso, devo andare sempre più nel dettaglio, per essere sempre migliore. Non sono mai contento fino in fondo. Voglio essere il pilota più completo possibile, per me stesso e per la mia squadra. Per quel che, invece, concerne la nostra monoposto, sicuramente c’è ancora tanto lavoro. Per adesso ci manca la pura performance, che è quello che dobbiamo trovare e ne siamo consapevoli”.
Sulla performance in qualifica: “Sicuramente è sempre molto difficile fare la differenza quando si è al limite. Quando non c’è margine, è un attimo andare oltre. Quest’anno la situazione è diversa rispetto al passato: per estrarre il massimo della mia monoposto, ho dovuto scegliere assetti abbastanza estremi, che è quello che rende l’esercizio ancora più complicato. Però ho avuto un miglioramento in gara, dove sono molto più forte rispetto al passato.
Ho individuato un setup che mi aiuta nel corso del Gran Premio, anche se faccio un po’ più di fatica in qualifica. Comunque, nel complesso, la cosa scelta premia. Non basta essere forte in qualifica, bisogna sempre trovare un equilibrio che nel complesso paga di più. Sono comunque abbastanza soddisfatto di quello che abbiamo fatto finora con questa macchina, penso non si potesse ottenere molto di più”.