Incredibile quanto sta succedendo in Sauber: dopo le restrizioni a Stake in Olanda, ora Kick finisce nella bufera per la morte di un content creaotr
Se in pista le cose vanno benissimo, non è purtroppo un periodo semplice per la Sauber sul fronte sponsor. Dopo le restrizioni imposte a Stake in Olanda, a finire nell’occhio del ciclone è anche l’altro title sponsor del team, Kick, coinvolto in un caso drammatico che sta scuotendo l’opinione pubblica.
Il protagonista della vicenda è Jean Pormanove, streamer francese di 46 anni, morto in diretta dopo una maratona estrema di 10 giorni, durante la quale sarebbe stato sottoposto a violenze, privazione del sonno e consumo di sostanze tossiche. Le immagini hanno fatto il giro del web e hanno portato all’apertura di un’inchiesta da parte della procura francese, che ha già arrestato i responsabili, presenti in live insieme alla vittima.
Dal canto suo, Kick ha bannato immediatamente gli account coinvolti e ha dichiarato tramite un portavoce alla BBC di voler fare piena luce sulla vicenda: “Le nostre regole sono concepite per proteggere i creatori e la piattaforma resta impegnata a farle rispettare”. I termini di servizio, infatti, vietano esplicitamente contenuti che promuovano autolesionismo, violenza eccessiva o attività illegali.
La vicenda, però, rischia di avere di rimbalzo e conseguenza ripercussioni anche a livello di immagine per la Sauber, che si trova legata a due sponsor costantemente al centro di polemiche. La stessa squadra ha preso le distanze, sottolineando di confidare che Kick “adotti tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e proteggere i creatori”.
Il dubbio rimane ora sul 2026: il title sponsor con Audi diventerà Revolut, ma Kick potrebbe continuare il rapporto con il team svizzero. Casi mediatici permettendo…
Foto: Stake Kick Sauber F1 Team