Una stagione con alti e bassi per Alonso e Stroll, ma gli aggiornamenti e l’effetto Newey sembrano funzionare: l’Aston Martin ha finalmente trovato la quadra?
L’inverno in Aston Martin aveva portato entusiasmo e grandi aspettative, con Fernando Alonso a definire la nuova monoposto “un passo avanti” rispetto al 2024 terminato in quinta posizione come best of the rest. Le prime gare, però, hanno da subito raccontato una realtà ben più complicata.
L’inizio dell’attività di Adrian Newey a marzo, seppur totalmente concentrato sulla vettura 2026, e l’inaugurazione della nuova galleria del vento hanno dato alla squadra nuove importanti nozioni e una spinta di fiducia nel progetto a lungo termine. Nel breve periodo, però, persistono diversi problemi.
La monoposto
La AMR25 ha faticato enormemente a esprimere il proprio potenziale nelle prime gare della stagione. Alonso e Stroll hanno parlato di una monoposto “lenta in ogni area” e spesso poco competitiva rispetto agli avversari di centro gruppo.
L’aggiornamento portato a Imola ha però svoltato la stagione al team di Andy Cowell: Alonso ha subito sorpreso con una qualifica terminata in quinta posizione e, anche se non ha terminato la gara in zona punti, si è detto “fiero di un pacchetto di aggiornamenti molto migliore di quanto mi aspettassi”. Da quel momento in poi, la squadra ha cominciato a trovare più continuità, risalendo fino al sesto posto nei costruttori e chiudendo il gap con Haas e Williams.
I piloti
Anche a 44 anni, Fernando Alonso conserva lo spirito battagliero che lo contraddistingue. L’inizio di stagione è stato sfortunato con un filone di gare senza punti che sembrava non finire mai, tant’è che lo stesso spagnolo aveva dichiarato che “la squadra deve abituarsi a non andare a punti”.
L’aggiornamento di Imola ha migliorato la stagione e, nonostante qualche altra gara sfortunata (come il ritiro di Monaco), dalla Spagna a Silverstone Alonso ha infilato quattro gare consecutive a punti prima di conquistare in Ungheria il miglior risultato dell’anno con un quinto posto.
Lance Stroll ha invece avuto un inizio di stagione più regolare, con due arrivi a punti nelle prime due gare, ma neanche per lui sono mancate le difficoltà, vedi il weekend di Monaco o l’assenza alla gara di Barcellona. Nonostante i pregiudizi che buona parte del mondo della Formula 1 nutre (purtroppo) nei suoi confronti, Stroll si trova a pari punti con Alonso all’11esimo posto in classifica piloti, in quello che finora è l’anno in cui i due sono più vicini in termini di risultati.
Miglior gara
La gara più recente in Ungheria rappresenta finora il punto più alto della stagione in casa Aston Martin. Sia Alonso che Stroll sono entrati in Q3 e andati a punti, con il quinto posto di Alonso come miglior risultato dell’anno. Punti pesanti che aiutano in classifica, mostrano i progressi del pacchetto e danno morale a tutta la squadra.
Peggior gara
Il weekend di Monaco è stato probabilmente il più frustrante: Alonso si è ritirato per problemi alla power unit mentre era in top 10, a caccia dei primi punti stagionali; Stroll ha terminato in una lontana 15esima posizione dopo aver rimediato due penalità in griglia per gli incidenti con Leclerc e Gasly.
Cosa aspettarsi dalla seconda metà di stagione
Con Newey già concentrato sul 2026 e la nuova galleria del vento in funzione, l’Aston Martin può ben sperare per il futuro a medio-lungo termine. Riguardo al 2025, invece, l’obiettivo è quello di stabilizzarsi in zona punti come visto nelle ultime gare (fatta eccezione per Spa) e dare la caccia alla Williams per riprendersi il quinto posto in classifica, ora distante 18 punti.
Un ritrovato Alonso continuerà a guidare la crescita del progetto con la sua esperienza, mentre Stroll dovrà cercare di essere il più costante possibile per contribuire al bottino del team.
Foto: Aston Martin Aramco Formula One Team