Illustrazione di un motore auto

È un incubo per i meccanici ma gli appassionati lo amano: ecco il motore più controverso

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Scritto da Francesca Testa

1 Settembre 2025

Un motore che ha diviso appassionati e tecnici come pochi altri nella storia dell’automotive.

Ci sono motori che passano inosservati e altri che, per un motivo o per l’altro, restano impressi nella memoria collettiva. Alcuni sono ricordati per l’affidabilità, altri per i successi in pista, altri ancora per il suono che li contraddistingue. In questa categoria ristretta entrano quei propulsori che riescono a creare una frattura tra chi li ama e chi li odia, tra chi li considera capolavori d’ingegneria e chi, invece, li maledice ogni volta che apre il cofano.

Il dibattito che ruota attorno a certi motori si alimenta di esperienze personali, racconti di officina e ricordi di accelerazioni mozzafiato. Non si tratta solo di numeri o schede tecniche: è una questione di passione, sensazioni e frustrazioni meccaniche. Sono i motori che non si dimenticano, capaci di suscitare un amore viscerale o una delusione profonda, spesso nella stessa persona.

Molti di questi propulsori hanno avuto una vita breve ma intensa, destinati a modelli specifici, spesso iconici. Alcuni sono figli di scelte tecniche ardite, altri nascono da compromessi tra prestazioni e normative. Ma in ogni caso, lasciano un segno. E quando si parla di questi motori, l’opinione pubblica si divide in fazioni accese, quasi come se si trattasse di squadre di calcio.

Non è raro che la stessa unità venga celebrata dai puristi e detestata dai tecnici. C’è chi ne esalta l’anima corsaiola e chi ne denuncia la fragilità. C’è chi investe tempo e denaro per mantenerla in vita e chi, davanti a un guasto, preferisce sostituirla con qualcosa di più prevedibile. Ma in fondo, è proprio questa polarizzazione emotiva a decretarne lo status leggendario.

Un’eredità difficile da ignorare

Uno dei casi più emblematici in questo senso è quello del motore BMW S65B40, protagonista assoluto sotto il cofano delle M3 prodotte tra il 2007 e il 2013. Un V8 aspirato da 4,0 litri che ha saputo regalare emozioni intense, nato da una costola del V10 montato sulla M5 E60. Le sue caratteristiche tecniche raccontano già molto: corpi farfallati individuali, 8.400 giri/min di regime massimo e una potenza di 414 CV. Ma sono solo l’inizio della storia.

Un motore BMW generico
Un motore BMW (Depositphotos foto) – www.gpkingdom.it

Questo motore rappresenta un punto di svolta per BMW, un esperimento ambizioso nel portare l’ingegneria da pista sulle vetture di serie. Con un sistema di lubrificazione semi-secco mutuato dal motorsport e un blocco in alluminio, il S65 prometteva leggerezza, prestazioni e un sound iconico. Tutto pensato per il piacere puro della guida. Tuttavia, già in quegli anni, le prime voci su alcuni problemi di affidabilità iniziavano a circolare tra i meccanici.

Il fascino e il prezzo della complessità

Come riportato su Italiano Enduro, il S65 è diventato noto non solo per le prestazioni ma anche per le sue fragilità. Il vero incubo per i meccanici risiede nei cuscinetti di banco e di biella, soggetti a forte usura e rischio di cedimento già intorno ai 100.000 km. Una minaccia silenziosa che, se non gestita con manutenzione preventiva, può portare a danni irreparabili.

Ma non è l’unico punto critico: anche attuatori dei corpi farfallati, sistema VANOS, pompa dell’acqua e termostato richiedono controlli costanti. Nonostante questo, il S65 continua a essere amato da molti per la sua personalità unica e per il potenziale di tuning, che permette di raggiungere cifre esaltanti, fino a 700 CV con kit compressore. Una vera contraddizione su quattro ruote: amato per quello che offre, temuto per quello che può costare.

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