Auto con motore termico

Motori termici anche dopo il 2028: passaggio all’elettrico rimandato

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Scritto da Francesca Testa

28 Agosto 2025

Strategie riviste e scelte inattese nel settore auto: i motori a combustione resistono oltre le scadenze inizialmente previste.

Nel dibattito sempre più acceso sul destino dell’industria automobilistica, si fanno largo nuove riflessioni che mettono in discussione l’urgenza di una transizione radicale. Da un lato, le tecnologie a zero emissioni continuano a evolversi, dall’altro emergono segnali che mostrano come le esigenze dei consumatori e i ritmi produttivi non siano del tutto allineati con le ambizioni iniziali. Il confronto tra politiche industriali e risposte di mercato si fa sempre più serrato, mettendo in luce dinamiche impreviste.

Negli ultimi mesi, molti produttori sembrano rivalutare le proprie strategie a lungo termine. I piani che, fino a poco tempo fa, puntavano su una rapida e definitiva elettrificazione sembrano ora dover fare i conti con una realtà più complessa. Tra sfide logistiche, costi ancora elevati e infrastrutture inadeguate, la corsa verso l’auto elettrica sta vivendo un momento di riflessione. Questa fase di transizione si carica quindi di interrogativi e ripensamenti.

Il contesto europeo, in particolare, si mostra sempre più frammentato. Alcuni Paesi accelerano sull’elettrico, mentre altri rallentano, anche sotto la pressione di un’utenza che fatica ad adattarsi. Nel frattempo, i grandi gruppi automobilistici valutano con attenzione le ripercussioni economiche delle loro scelte, cercando un equilibrio tra sostenibilità e sostenibilità finanziaria. Il peso delle decisioni si riflette direttamente su produzione, occupazione e investimenti futuri.

In questo scenario in divenire, emergono scelte che sembravano impensabili solo fino a pochi anni fa. Le strategie “flessibili” diventano la nuova parola d’ordine, a testimonianza del fatto che l’industria automobilistica sta cercando nuovi punti di riferimento. I margini di manovra si ampliano e, con essi, si ridefinisce anche il concetto di innovazione nel settore.

Cambi di rotta e nuove priorità

Un esempio concreto di questa inversione di tendenza arriva da Opel. La casa tedesca, parte del gruppo Stellantis, ha deciso di posticipare l’addio ai motori termici previsto inizialmente per il 2028. Come riporta ClubAlfa.it, l’azienda ha confermato che continuerà a proporre modelli con motori a combustione interna, accanto a quelli elettrici e ibridi, anche dopo tale data. Il cambiamento è motivato dalla richiesta del mercato, ancora fortemente orientato verso soluzioni tradizionali.

Passaggio all'elettrico si frena
Passaggio all’elettrico (Depositphotos foto) – www.gpkingdom.it

La decisione di Opel non è isolata. Altri grandi nomi dell’automotive stanno rivedendo i propri piani. Mercedes-Benz ha recentemente abbandonato l’obiettivo di produrre esclusivamente elettrico entro il 2030, mentre Porsche ha sospeso la produzione interna di celle per batterie a causa degli elevati costi. Segnali che indicano un settore in fase di adattamento più che di rivoluzione.

La nuova direzione di Opel

Nel dettaglio, Opel manterrà un’offerta “Multi Energy”, che prevede per ogni modello più opzioni di propulsione: dal classico motore a combustione all’elettrico, passando per versioni ibride. Il vincolo del 2028 viene dunque superato, lasciando spazio a una strategia guidata dalla domanda reale. Una mossa che, secondo l’azienda, permetterà di rimanere competitivi e reattivi rispetto alle richieste dei clienti europei.

Contestualmente, Stellantis ha deciso di fermare il progetto per uno stabilimento di celle per batterie in Germania, a Kaiserslautern. Una scelta legata alla riduzione della redditività del gruppo e che conferma le difficoltà di un’elettrificazione forzata. Nonostante ciò, Opel ribadisce il proprio impegno nello sviluppo di sistemi elettrici, pur con un approccio più pragmatico e meno vincolato da date.

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