F1, in Olanda alto rischio pioggia per la gara: le idee dei piloti per correre sotto l’acqua

User avatar placeholder

27 Agosto 2025

Il tema pioggia ha caratterizzato le ultime gare di Formula 1 ponendo sul tavolo delle questioni importanti.

Il confine tra estrema sicurezza ed incoscienza può sembrare largo, quasi enorme, ma è molto più sottile di quello che si possa immaginare, specie se ciò è intrinseco al mondo delle corse. L’attuale stagione di Formula 1 sta facendo i conti con il delicato tema della pioggia viste le ultime decisioni prese dalla direzione gara, specie nel corso del Gran Premio del Belgio. L’estrema prudenza del direttore di corsa non è stata particolarmente gradina da una parte della griglia mentre altri hanno accompagnato con favore la scelta di aspettare un’ora e mezza prima della ripartenza.

F1, in Olanda alto rischio pioggia per la gara: le idee dei piloti per correre sotto l'acqua
F1, in Olanda alto rischio pioggia per la gara: le idee dei piloti per correre sotto l’acqua

In Olanda, prossimo appuntamento della stagione, il rischio pioggia sarà molto elevato per la gara (95% di probabilità) ed un Gran Premio bagnato, ad oggi, appare quasi scontato. Il problema maggiore, legato ai rischi di correre sotto l’acqua, risiede nella visibilità visto che i nuovi fondi alzano molta più acqua rispetto al passato. Questo, in sintesi, il pensiero di Albon sulla questione: “Penso che chi esprima di più la propria opinione sul non voler guidare siano proprio i piloti. Siamo noi a farci sentire quando crediamo sia il momento di ripartire e quando riteniamo che sia giusto fermarsi. Ma al momento, le gomme da bagnato estremo e le condizioni delle piste non coincidono.

Le piste sono troppo bagnate. Non è che le gomme non siano abbastanza buone, è che non vediamo nulla. Purtroppo, siamo gli unici che possono davvero dirvi com’è la situazione. Credo che i piloti siano in una posizione un po’ scomoda da questo punto di vista, perché sembriamo deboli. Sembriamo quelli che si lamentano e che non dovrebbero”.

La visibilità è ovviamente il fattore principale da tenere in considerazione ma il problema è comune anche nelle categorie minori, come spiegato da Bearman: “Fatichiamo a vedere probabilmente già dalla F4, quando si inizia a montare un diffusore sulla vettura, a quel punto diventa piuttosto difficile avere una buona visibilità sul bagnato. Se guardi al passato, la scia della vettura era molto più concentrata e stretta. Quindi dietro la macchina lo spray era largo il doppio della vettura. Adesso è tre o quattro volte tanto. Lo spray è sufficiente a coprire l’intero circuito. E se non riesci a vedere… a volte mi capita di percorrere un rettilineo senza riuscire davvero a vedere nulla e lì è spaventoso”.

La partenza del Gran Premio del Belgio, rimandata di un'ora e mezza per le condizioni impraticabili della pista
La partenza del Gran Premio del Belgio, rimandata di un’ora e mezza per le condizioni impraticabili della pista

Il tema più delicato resta quello dell’inutilità delle gomme da bagnato estremo mentre alcuni piloti sarebbero propensi a correre con asfalti diversi e che abbiano un migliore drenaggio dell’acqua in caso di precipitazioni pesanti. Uno di questi è Alonso: “Vogliamo tutti correre, se siamo soli non c’è problema, ma quando sei in gruppo non vedi nulla. E abbiamo avuto troppi brutti esempi, soprattutto a Spa, di scarsa visibilità e incidenti gravi.

Probabilmente anche l’asfalto di alcuni circuiti è un po’ diverso rispetto a quello del passato. Perché abbiamo corso con tanta acqua a Sepang, in altri tracciati, ed è sempre andata bene. Ora invece questa nuova generazione di asfalti, molto neri e molto prestazionali sull’asciutto, non va bene sul bagnato. Ma non so cosa si possa fare lì o cosa possano fare le gomme su un asfalto molto ruvido”.

Foto: X Scuderia Ferrari, McLaren F1 Team

Author Image placeholder

Alessio Evangelista

Mi chiamo Alessio Evangelista, nato a Pescara il 17/10/1996.

×