Molti automobilisti si chiedono se possono continuare a guidare la macchina con questo titolo. La risposta è chiara.
Il nostro paese ha fatto del welfare e degli ammortizzatori sociali un sistema per tutelare le persone che, per un motivo o per un altro, si trovano in una condizione di svantaggio fisico rispetto agli altri cittadini. Questo permette a persone come i titolari della Legge 104 che è l’esempio più noto e diffuso di ricevere indennità e aiuti che dovrebbero eliminare queste barriere sociali.
La domanda che potrebbe interessare però chi percepisce l’indennità di accompagnamento è se questo documento impedisca di guidare. Intanto, capiamo subito di cosa si tratta: l’indennità di accompagnamento è un sussidio statale erogato su base mensile dall’INPS a quelle persone che hanno una condizione fisica dovuta ad infortuni o malattie che non consente loro di deambulare autonomamente. In pratica, una situazione di disabilità quasi completa.
Questo sussidio che si aggira sui 500 euro al mese deve aiutare queste persone a coprire eventuali terapie e cure o fare fronte ad una situazione dove non si riesce a lavorare in modo assiduo o continuo a causa delle limitazioni fisiche. Che potrebbero includere anche l’impossibilità a guidare un’automobile ma non per forza, come andremo a scoprire a breve.
Quando possono guidare comunque
L’indennità di accompagnamento non è – a differenza di altri tipi di sussidio – incompatibile con una vita “normale” in cui l’individuo potrebbe guidare e perfino lavorare. Infatti, la differenza tra inabilità alla guida e situazione di disabilità non completa è grande e per capirla, basta tornare alla legge che spiega come si può ottenere una patente di guida.
Ecco quando puoi guidare comunque – www.GP.Kingdom.it
Per poter guidare un’auto è necessario ottenere una patente di guida e per averla, serve il superamento di una visita medica accertato da un professionista. Questo significa che una persona potrebbe non essere in grado di camminare bene da sola, ad esempio aiutandosi con un bastone, ma avere tutti i requisiti per controllare un’auto, magari con il cambio automatico.
Per questa ragione fin tanto che un guidatore con indennità riesce a superare la visita medica per la patente, può anche continuare a guidare tranquillamente, a patto ovviamente che la visita sia condotta con un professionista autorizzato. Tutto questo, senza dover necessariamente rinunciare all’assegno per il sussidio erogato proprio dall’INPS.