Max Verstappen ha presentato l’appuntamento di Monza parlando, tra le altre cose, anche del suo futuro.
Max Verstappen, dopo quattro gare a secco, è tornato sul podio prendendosi la seconda posizione del Gran Premio d’Olanda, alle spalle dell’irraggiungibile McLaren di Oscar Piastri. Un weekend molto solido da parte del quattro volte campione del mondo che, dopo libere altalenanti, si è preso il terzo posto in qualifica mantenendolo per tutto l’arco della gara, fin quando il DNF di Lando Norris gli ha permesso di prendersi la seconda posizione.
Ora c’è Monza, una di quelle piste vecchia scuola che piacciono tanto a Verstappen. Questo il suo commento in vista dell’appuntamento brianzolo: “Finire in seconda posizione è stato un buon risultato per noi a Zandvoort, è stato fantastico festeggiare davanti al mio pubblico e sentire il suo supporto. Passando a Monza, è un circuito molto veloce e naturalmente ha una grande storia e tifosi appassionati. Come squadra ci sono aspetti su cui dobbiamo lavorare per migliorare, incluso il modo in cui gestiamo le gomme. Si tratta di continuare a mantenere le prestazioni dalle qualifiche alla gara e di avere il ritmo giusto sui long run, soprattutto su questa pista. Mi piace il circuito vecchia scuola, vedremo cosa ci riserverà la settimana“.
L’olandese ha, poi, aggiunto, parlando del suo futuro: “Sono molto felice e orgoglioso di ciò che ho ottenuto finora, penso che questo sia già più di quanto avrei mai potuto sognare quando ho iniziato a correre. Forse non vincerò più un campionato, è un qualcosa che può succedere, ma non ci penso più di tanto. “Ho molti progetti legati alle corse, ma non credo che questo richieda necessariamente il mio coinvolgimento al 100% in futuro; ovviamente, all’inizio, è fondamentale impostare tutto al meglio.
Mi piacerebbe correre ancora dopo che mi ritirerò dalla F1, ma in realtà non mi dispiace nemmeno l’aspetto manageriale e vedere altri piloti gareggiare con la tua macchina, con il tuo team. Dipenderà anche da quanto sarò veloce, perché a un certo punto diventi più lento con l’età e allora forse è meglio lasciare spazio ai giovani, non voglio fare la figura dell’idiota“.