GP Qatar, un weekend dalle mille sfumature

di Walter Izzo

Appena conclusosi, il gp del Qatar ha consegnato il terzo titolo mondiale a Max Verstappen, lasciando però fiumi di polemiche

“E alla fine vince sempre Max”. Si potrebbe già sintetizzare così l’appena concluso weekend del gp di Qatar, o forse tutte le gare (o quasi) di questo mondiale, mai in discussione dalla quinta gara in poi. Anche in un fine settimana sulla carta più equilibrato di Suzuka, a vincere è sempre la RB19 numero 1, quella che porterà questo numero per il terzo anno consecutivo all’alba della prossima stagione. Già, perché con i punti ottenuti nella Sprint Race del sabato, Max Verstappen si è laureato campione per la terza volta consecutiva, ora minacciando i quattro titoli di fila di Vettel e Hamilton.

Max Verstappen, tre volte campione del Mondo, con il successo nella Sprint Race del GP del Qatar
Max Verstappen, tre volte campione del Mondo, con il successo nella Sprint Race del GP del Qatar

Proprio Lewis Hamilton, l’avversario più duro della sua carriera, ha rischiato nel 2021 di annullare il primo sigillo all’olandese, che da quel gp di Abu Dhabi ha cambiato decisamente pelle, convertendo l’appellativo di “Mad Max” in “Super Max”. Ed è così che dopo una cavalcata lunga “solo” 17 gare, il figlio di Jos ha chiuso i giochi, pur non vincendo la Sprint, grazie al secondo posto alle spalle del solo Oscar Piastri.

Lo strapotere, arrogante ma letale, del “cannibale” è ormai ben noto a tutta la griglia (in particolar modo al suo compagno…), e questo titolo non può essere che un semplice incipit per un 2024 che si prospetta in discesa per lui e per un team perfetto come Red Bull, sempre più nella storia di questo sport.

L’altra faccia della gara

E se da un lato Max Verstappen non può far altro che festeggiare, da un altro i restanti 18 piloti (Sainz non è partito) hanno stretto un vero e proprio “patto con il diavolo”, correndo e lottando ruota a ruota per ben 57 giri nell’infernale Losail. I 32 gradi d’aria e l’alta umidità nel contesto desertico qatariota, hanno infatti suscitato polemiche, alimentando il malcontento ma soprattutto minacciando lo stato di salute dei piloti. Il tutto si aggiunge al layout del tracciato, ricco di tante curve veloci, che stressa notevolmente piloti e vetture. E da lì a poco, ecco i primi segnali e addirittura un ritiro, quello di Sargeant, forse emblematico.

Esteban Ocon al GP del Qatar
Esteban Ocon al GP del Qatar

Come ben noto anche Esteban Ocon ha rivelato di essersi sentito male, vomitando nel proprio abitacolo, così come Stroll e Albon sono poi stati trasportati al centro medico dopo la gara per accertamenti. Fernando Alonso in un team radio eloquente: “my seat is burning”, ha poi dichiarato che il gp di Qatar sembrava più una gara di Dakar. Insomma, periodo sbagliato, pista forse non adatta alla F1, e FIA sempre più nel mirino.

La stessa FIA ha dichiarato che sarà necessario adottare ulteriori misure:”La FIA ha iniziato un’analisi della situazione in Qatar per fornire raccomandazioni per le future situazioni di condizioni meteorologiche estreme”. Chissà cosa cambierà, ma non possiamo far altro che gustarci gli ultimi gp di questa stagione, in attesa di un 2024 tutto da vivere, Qatar incluso.

Foto: F1, BWT Alpine F1 Team

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