Sticchi Damiani commenta le voci sul rinnovo del GP di Monza, in scadenza nel 2025: “Vogliamo proseguire, ma ci sono alcuni problemi in vista”
Non sarà un’edizione da ricordare, quella del GP d’Italia del 2023 (almeno in termini di spettatori). Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI, ha così commentato a “Il Giorno” le voci sulle vendite dei biglietti: “Scordiamoci il record del 2022 di 330.000 tifosi. A luglio ci aspettavamo una risposta migliore sulla vendita dei biglietti, ma il podio ottenuto da Leclerc a Spa ci ridà fiducia per queste ultime settimane di vendite”.
Ciò che preoccupa gli organizzatori, però, è il contratto in scadenza: Monza infatti ha un accordo per ospitare il GP d’Italia fino al 2025, motivo per il quale è necessario trovare in fretta l’accordo per proseguire ad ospitare il Gran Premio (che non si sposterà dal Tempio della Velocità, come confermato proprio da Sticchi Damiani). Recentemente sono già stati rinnovati i contratti del GP d’Austria, che resterà al Red Bull Ring fino al 2030, e del GP d’Ungheria, ospitato all’Hungaroring di Budapest fino al 2032.
Per Monza, però, sono sorti alcuni problemi: “Aci è titolare del Gran premio d’Italia che è e sarà a Monza, ma noi non siamo proprietari dell’autodromo” spiega Sticchi Damiani, “il quale è gestito in virtù di una concessione alla nostra società Sias con il Consorzio Parco e Villa che, però, è valida fino al 2028. Quella è la nostra scadenza: allo stato attuale possiamo garantire un rinnovo di soli tre anni con la Formula 1, il che è anti-economico. Confidiamo però di poter trovare una soluzione che possa garantire tranquillità a tutti”, ha concluso.
Foto: Autodromo di Monza