Malgrado l’ennesima gara fuori dai punti, come domenica a Barcellona, Helmut Marko ha difeso Tsunoda, giustificando le sue prestazioni sin qui
Le dichiarazioni di Helmut Marko non sono mai scontate. E le parole di qualche ora fa, ne sono la chiara dimostrazione. Da sempre “burbero” in ciò che dice, il dirigente di Graz è tornato a discutere sul ruolo del secondo pilota in casa Red Bull. Il compagno di squadra di Max Verstappen infatti, è ormai da anni diventato un rebus a Milton Keynes.

In seguito alle prime due gare davvero disastrose di Liam Lawson, relegato il prima possibile in Visa Cash App, Marko ha deciso di concedere un’opportunità a Yuki Tsunoda. Il giapponese, alla sua quinta stagione in F1, non è più considerato chiaramente un esordiente né tantomeno pilota di seconda fascia, specialmente se si osservano i suoi ottimi numeri archiviati a Faenza nel 2024.
Le parole di Marko: “Abbiamo bisogno di uno mentalmente stabile”
Non parlando certamente di parole al miele, le dichiarazioni di Helmut Marko su Yuki Tsunoda concesse all’emittente svizzera Servus TV, e riportate da Motorsport.com, sono destinate a far discutere: “Max per essere competitivo deve guidare ogni giro al suo limite e si vede che anche lui in certe situazioni sta faticando con le McLaren“.
“Possiamo capire cosa succede a Yuki che rivive quanto era successo ai compagni di Max prima di lui. La nostra macchina, quando tutto va per il verso giusto, è veloce quanto la McLaren. Ma succede solo ogni tre o quattro gare”.

Poi altro aspetto, l’assetto: “Un altro aspetto da non trascurare è che le nostre macchine spesso sono un disastro al venerdì. La situazione di Yuki è migliore di quella di Lawson: durante le prove libere, a volte è staccato di appena un decimo da Max. Si rendono necessarie modifiche di setup piuttosto importanti il sabato: Max si adatta immediatamente, mentre Yuki, avrebbe bisogno di qualche giro per prendere confidenza, ma se si è già in qualifica non c’è il tempo”.
Poi la giustificazione per la gara di Tsunoda a Barcellona: “Noi speriamo che possa migliorare. Va detto che a Barcellona non aveva le stesse specifiche tecniche sulla sua RB21, a causa del suo brutto incidente a Imola. Ci vogliono circa tre settimane per produrre un nuovo fondo per cui ha corso con soluzioni meno aggiornate. Solo di macchina, Yuki era penalizzato di due o tre decimi“.
Marko ha concluso con un salto nel passato: “Quando avevamo ingaggiato Perez, era in discussione anche Hülkenberg . Ma poi Perez aveva vinto in Bahrain e ci aveva convinto. Ma col tempo, le cose sono andate a rotoli. Abbiamo bisogno di qualcuno che sia mentalmente stabile. Ci vuole un pilota che faccia la sua strada e non cerchi di battere Max. È lì che falliscono tutti: quando cercano di stargli attaccati” .
Foto: Oracle Red Bull Racing