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F1

Vanzini su Piastri: “Lui come Sinner, non so di cosa parlare! Pubblico, aiutateci”

di Stefano Zambroni

È quasi un appello, quello di Carlo Vanzini, verso il pubblico: “Piastri concede zero ai media e allo spettacolo”

Vince, convince ma non entusiasma: Oscar Piastri è l’uomo del momento in Formula 1, oltre ad essere il grande favorito per il titolo finale, eppure i media non riescono a trovare spunti del quale parlare. La sua calma, infatti, non porta nessun colpo di scena e nessuna notizia interessante: ciò, passate diverse gare, inizia ad essere un problema per un pubblico che non riesce ad entusiasmarsi di fronte alle sue vittorie.

Vanzini su Piastri: "Lui come Sinner, non so di cosa parlare! Pubblico, aiutateci"
Vanzini su Piastri: “Lui come Sinner, non so di cosa parlare! Pubblico, aiutateci”

Le parole di Carlo Vanzini

Così Vanzini ha parlato al suo canale YouTube: “Facciamo fatica a trovare dei temi. Ne parlavamo anche in riunione: esaltiamo Oscar Piastri? Sì, certo che lo esaltiamo. Siamo andati persino a cercare le sue origini in Toscana, abbiamo trovato un parente lontano che fa l’autista di ambulanza… è una storia carina, bella. Ma la verità è che lui, allo spettacolo, concede praticamente zero.

E non è un suo problema: è un nostro problema. Magari ci arriverà, magari è ancora timido, forse non si trova del tutto a suo agio. Oppure, magari, è proprio questa la sua forza: essere così.”

Vanzini su Piastri: "Lui come Sinner, non so di cosa parlare! Pubblico, aiutateci"
Vanzini su Piastri: “Lui come Sinner, non so di cosa parlare! Pubblico, aiutateci”

Poi, il paragone con Sinner: “Oggi vince un Gran Premio e la prima cosa che fa è il debriefing, non si concede troppo al contorno. Preferisce analizzare, capire, stare nel suo. In un certo senso, anche Jannik Sinner era così: all’inizio vinceva partite incredibili e sembrava che fosse la normalità. Non saltava, non esultava, non lanciava nulla per aria. Sembrava il ventesimo Slam, invece era il primo.”

“Forse questa è la caratteristica dei forti, una dote. Essere distaccati per restare lucidi. Magari è proprio quello che a Norris manca ancora: quella capacità di staccarsi, di reggere tutto, anche la pressione. E infatti, anche se è difficile raccontare uno come Piastri, possiamo farlo con i risultati. Ha vinto tutto: Formula Renault, Formula 3, Formula 2, sempre al primo colpo. L’unico a riuscirci. Russell e Leclerc hanno vinto F3 e F2, ma Piastri ha aggiunto anche la Renault.”

Vanzini su Piastri: "Lui come Sinner, non so di cosa parlare! Pubblico, aiutateci"
Vanzini su Piastri: “Lui come Sinner, non so di cosa parlare! Pubblico, aiutateci”

“Se vai a vedere con chi lottava, trovi nomi come Sargeant o altri meno altisonanti. Non era il campionato di Russell, Norris o Albon, ma va bene così. Ha lasciato l’Australia, è venuto in Europa, ha fatto un percorso durissimo. Forse il modo giusto per raccontarlo è partire dalla sua gestione. Parliamo del suo manager, Mark Webber. La sua missione è chiara: non farlo diventare un altro Webber, ma farlo diventare un Vettel.”

Conclude Vanzini: “E da un punto di vista editoriale, certo, sarebbe utile che Norris tornasse a essere il leader: è uno che accende le discussioni, che alimenta il dibattito, che ti dà materiale. Ma oggi, dopo questo 1-2 in qualifica e in gara, forse dovremmo accettare che Piastri si racconta così: con la freddezza, con la precisione, con i risultati.”

Foto: McLaren

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