Per la prima volta nella storia, la FIA rende pubblici i documenti che guidano le decisioni dei commissari in pista. Un passo importante verso una maggiore trasparenza e comprensione per tifosi e media.
Un piccolo passo per la direzione gara, un grande passo per la trasparenza in Formula 1. La FIA ha appena reso pubbliche le linee guida utilizzate dagli steward per calcolare i punti di penalità e quelle sugli standard di guida, al fine di essere più trasparenti e mostrare i processi dietro alle decisioni che vengono prese ogni weekend e che possono decidere l’esito della gara.
Le linee guida in questione non hanno valore regolamentare e sono state a disposizione della FIA da oltre 10 anni, ma si tratta della prima volta che vengono mostrate apertamente ai tifosi. L’organo direttivo ha spiegato che queste direttive sono “un documento chiave per aiutare i commissari a prendere decisioni giuste e coerenti”.
Come si legge sul sito ufficiale della FIA, il presidente Mohammed Ben Sulayem ha spiegato che il lavoro dei commissari è complesso e delicato e la decisione di offrire maggiore trasparenza su come vengono prese le decisioni durante un weekend di gara è stata presa anche per contrastare le critiche che ricevono, mostrando che le scelte sono basate su criteri chiari e condivisi.
“I commissari FIA – spiega Ben Sulayem – svolgono un compito estremamente complesso, non solo in Formula 1 ma in tutti i nostri campionati, e lo fanno volontariamente, con grande passione e impegno. Troppo spesso, questa dedizione viene accolta con critiche estreme e del tutto ingiustificate. Per dimostrare il rigore con cui svolgono il loro ruolo, oggi pubblichiamo le Linee guida sulle Penalità e sugli Standard di Guida che li aiutano nelle decisioni”.
“Questo darà ai tifosi e ai membri dei media una comprensione molto più profonda e accurata di come vengono prese le decisioni in Formula 1. Le linee guida sulle penalità sono uno strumento fondamentale da quasi un decennio, mentre le linee guida sugli standard di guida, introdotte nel 2022 e costantemente aggiornate, hanno portato in primo piano le voci più importanti – quelle dei piloti – per creare un vero riferimento per determinate situazioni di gara”.
George Russell, pilota Mercedes e tra i direttori della GPDA, l’associazione piloti che si occupa della sicurezza in pista, ha aggiunto: “Una maggiore trasparenza nella governance del nostro sport è una questione importante, e questo è un passo utile in quella direzione. Si spera che sia positivo per lo sport offrire ai media e ai tifosi una comprensione più chiara delle regole di ingaggio quando siamo in pista, e aiutarli a capire come i commissari arrivano alle loro decisioni”.
Alcuni esempi di linee guida per le sanzioni sono:
- fino a 3 punti per causare una collisione o per sorpassare più di 2 vetture sotto safety car;
- 2 punti per sorpassare fino a 2 vetture sotto safety car, uscire di pista e tornare in modo pericoloso;
- 0 punti per superare il limite di velocità in pit lane.
Lo stesso ragionamento viene fatto per le penalità da infliggere ai piloti e per spiegare cosa è concesso e cosa è proibito. Nonostante Ben Sulayem abbia difeso l’operato dei suoi commissari, il 2025 è già stato costellato di polemiche riguardanti le loro decisioni.
Un esempio può essere l’incidente occorso tra Pierre Gasly e Yuki Tsunoda a Monaco, con il francese che ha tamponato la Red Bull dell’ex compagno prima della chicane del porto, portando al ritiro del pilota Alpine, che se l’è cavata con una reprimenda in quanto la collisione non ha avuto conseguenze su Tsunoda; tante voci, però, volevano una penalità un po’ più severa.
Un altro caso è stato il momento più controverso della stagione finora: l’incidente tra Max Verstappen e George Russell nel GP di Spagna, con il pilota Red Bull che, dopo essere stato intimato dal team di cedere la posizione alla Mercedes, ha accelerato improvvisamente e frenato più tardi del solito, finendo per causare una collisione, sebbene senza danni per nessuno dei due.
Il verdetto degli steward? 10 secondi di penalità per Verstappen e 3 punti sulla sua superlicenza, che però a detta di molti è stata comunque troppo leggera per un’azione intenzionale e pericolosa: gli ex piloti Johnny Herbert e Nico Rosberg volevano addirittura una squalifica per il campione in carica.
Foto: FIA.com, Formula 1.com