Il gruppo Mas Madrid guida le proteste: inquinamento, disagi e danni ambientali al centro delle critiche
Cresce il malcontento a Madrid in vista del ritorno della Formula 1 nella capitale spagnola nel 2026. Il progetto del nuovo circuito cittadino, fortemente sostenuto dalle istituzioni locali e da Liberty Media, sta però incontrando una dura opposizione da parte di una fetta molto consistente della popolazione.
A guidare la protesta è il gruppo politico Mas Madrid, che ha denunciato pubblicamente i potenziali effetti negativi dell’evento, trovando il sostegno di numerosi residenti. Una petizione per chiedere l’annullamento del Gran Premio ha già raccolto decine di migliaia di firme, sintomo di un malcontento generale.
Secondo gli oppositori, l’evento causerebbe inquinamento acustico inaccettabile, con i rumori generati dalle monoposto ben oltre i limiti di decibel previsti dalla normativa spagnola. A far discutere anche il possibile disagio sociale, con l’ipotesi che diversi cittadini possano essere costretti a lasciare temporaneamente le proprie abitazioni per permettere lo svolgimento del weekend di gara.
Non mancano poi critiche ai problemi di mobilità che il cantiere annuale del tracciato potrebbe generare, tra traffico congestionato e trasporti pubblici sovraccarichi.
Ma è soprattutto la questione ambientale a sollevare le reazioni più dure: secondo Mas Madrid, sarebbero già stati abbattuti circa 700 alberi secolari per far spazio all’opera, e un tradizionale sentiero per il bestiame — parte del paesaggio culturale e naturale della zona — sarebbe stato distrutto.
Un Gran Premio che dunque non sembra trovate pace: tra il malcontento dei tifosi sul layout, i ritardi nei lavori e le critiche dei cittadini, il nuovo Madring non sembra convincere davvero nessuno.
Foto: Madring