La storia dimenticata del pilota di Formula 1 nato il giorno di Natale, Giancarlo Baghetti

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Scritto da Letizia Ganci

24 Dicembre 2025

Giancarlo Baghetti è stato l’unico pilota a vincere un Gran Premio di Formula 1 al suo debutto nella categoria. La sua storia è quella di una storia a due facce, iniziata con un esordio brillante ma vissuta all’ombra dei grandi campioni.

In uno sport come quello della Formula 1, i riflettori sono rivolti spesso verso coloro i quali hanno battuto record dopo record, rendendosi protagonisti di imprese degne di quegli eroi in grado di riscrivere la storia di uno sport; tuttavia, nascosti all’ombra di questi Giganti, si trovano i piccoli eroi silenziosi: protagonisti di storie avvincenti che molto spesso vengono dimenticate, perdendo diamanti preziosi nel quadro completo della categoria regina. Questa è la storia di Giancarlo Baghetti, nato a Milano nel Natale del 1934.

Nella carriera dell’italiano all’interno del motorsport, spicca un’impresa che ancora ad oggi rimane un record imbattuto anche dai più forti: la vittoria di un Gran Premio di Formula 1 nella gara d’esordio in categoria. Baghetti, infatti, portò la Scuderia di Maranello al successo durante l’appuntamento al circuito di Reims nel 1961, conquistando anche la prima vittoria in assoluto per una monoposto Ferrari con motore centrale, la nuova 156 sharknose.

Prima di allora, il 26enne si era fatto notare durante il Gran Premio di Siracusa battendo piloti dello spessore di Jack Brabham, Stirling Moss, Jim Clark, Graham Hill e Dan Gurney e tre settimane dopo, si replicò anche al traguardo dell’appuntamento a Napoli: entrambi appuntamenti al Sud Italia erano extra rispetto all’edizione del campionato di Formula 1 di quell’anno.

La storia dimenticata del pilota di Formula 1 nato il giorno di Natale, Giancarlo Baghetti
La storia dimenticata del pilota di Formula 1 nato il giorno di Natale, Giancarlo Baghetti

L’edizione del 1961 del Gran Premio di Francia fu memorabile sia per l’Italia che per la Scuderia Ferrari: da una parte, il Paese Tricolore aveva visto sventolare la propria bandiera sul gradino più alto del podio con un vantaggio di soli 0,1 secondi rispetto alla Porsche di Dan Gurney, segnando all’ultimo giro la prima conquista italiana dopo quella di Luigi Musso che vinse nel 1956; dall’altra parte, Giancarlo Baghetti aveva tagliato il traguardo al volante di una monoposto firmata dal Cavallino Rampante.

Questi ingredienti furono essenziali per costruire nell’immaginario italiano un nuovo eroe nel panorama sportivo internazionale; tuttavia, la storia del pilota non continuò ad essere così luminosa. Ad Aintree, in Gran Bretagna, fu la fine del periodo d’oro dell’italiano. Dopo essere andato contro le barriere con la sua Rossa, il commentatore sentenziò sul pilota milanese che stava dando filo da torcere ai grandi: “Finalmente Baghetti è stato battuto!” disse e, questa frase, scrisse la parola fine alla carriera di Giancarlo Baghetti.

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Una storia vissuta al contrario per il pilota che rimanere il primo – ed unico – ad aver ottenuto il primo successo in carriera all’inizio della sua storia, abbandonando i riflettori della pista a soli 33 anni per dedicarsi al dietro le quinte del motorsport nel ruolo di fotografo e giornalista. Si spense a Milano nel 1995 all’età di 60 anni a causa del cancro.

Foto: Pinterest.

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Palermo, 25 anni | Laureata in Comunicazione nel 2022 e da sempre appassionata di motorsport e scrittura. Dal 2024, parte della redazione di GPKingdom e dal 2025, Media Division Manager del Team di Formula SAE, Apex Corse.
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Letizia Ganci

Palermo, 25 anni | Laureata in Comunicazione nel 2022 e da sempre appassionata di motorsport e scrittura. Dal 2024, parte della redazione di GPKingdom e dal 2025, Media Division Manager del Team di Formula SAE, Apex Corse.

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