Alle porte del weekend di gara, Charles Leclerc risponde agli interrogativi in merito alla competitività e alla possibilità di replicarsi della Scuderia Ferrari in Messico.
É tempo di passare dai cowboy ai mariachi per la Formula 1 e gli occhi di ogni appassionato sono puntati al distacco tra le tre scuderie sul podio del Mondiale Costruttori, dove nulla è stato ancora deciso; altro interrogativo importante del weekend è quello di indagare le qualità delle prestazioni di casa Ferrari, con un Fred Vasseur cauto e risulto, il quale ha affermato che in Messico, “molto starà nel trovare il giusto bilanciamento tra esigenze e la ricerca della miglior prestazione” dicendo tutto e negando altrettanto.
Così come l’ingegnere francese, anche Charles Leclerc si appresta a scendere in pista per il ventesimo weekend di gara e lo farà con un casco completamente dedicato alla terra messicana mescolando la loro cultura con quella monegasca in una vera opera d’arte da indossare durante le varie sessioni del fine settimana, e come lui, anche Carlos Sainz, il quale ha ideato un nuovo casco ispirato al design del Día de Muertos, festività tipica del luogo, con qualche rimando al suo soprannome “Chili” ma anche ai peperoncini, che in Messico sono una specialità.
Durante la solita conferenza stampa che precede i weekend di gara, al vincitore dell’ultimo Gran Premio di questa stagione è stato chiesto se ci fossero le possibilità di doppiare ancora una volta il risultato ottenuto la settimana passata. La risposta di Charles Leclerc è stata abbastanza risoluta, neutra senza cadere nell’illusione, così come quella del team principal di Maranello: “Beh, è molto difficile prevedere questa stagione gara dopo gara. L’ultimo weekend è andato estremamente bene per noi. Siamo stati particolarmente forti in gara e nel ritmo di gara. In qualifica abbiamo avuto un po’ più di difficoltà. Tuttavia, sulla carta, il Messico dovrebbe essere un buon tracciato per noi”.
“Ma questo non significa che riprodurremo la performance che abbiamo avuto ad Austin; dobbiamo concentrarci su noi stessi, ovviamente su FP2 per me, non farò FP1, Ollie sarà in macchina per FP1, e sì, dobbiamo cercare di massimizzare il risultato questo weekend e poi vedremo dove finiremo. È ovviamente un momento molto importante della stagione, ci sono solo cinque gare da fare e il titolo Costruttori è ancora possibile, quindi daremo assolutamente tutto per cercare di ottenerlo“.
Parlando invece delle prestazioni avute al rientro della pausa estiva e della quantità di punti conquistati, per il pilota monegasco rimane chiaro l’obiettivo Costruttori. Nonostante non siano stati i più veloci nelle ultime gare, “siamo stati i più costanti e abbiamo massimizzato i punti contro i nostri concorrenti” ha detto il numero 16 alludendo ai punti ottenuti rispetto a Lando Norris (98), attualmente secondo nel campionato Piloti e a Max Verstappen durante la seconda parte della stagione.
“Avevamo la miglior macchina ad Austin, il che è una cosa positiva, perché soprattutto arrivando alle ultime cinque gare, questo è ciò di cui avevamo bisogno, ed è il miglior modo possibile per iniziare questo triple header. Prima di questo, non credo avessimo la macchina più forte, ma stavamo facendo il miglior lavoro come squadra per portare a casa il massimo dei punti. Quindi, sì, questo è il nostro obiettivo fino alla fine della stagione e spero che alla fine porterà risultati” ha concluso Leclerc.
Charles Leclerc come Maverick in Top Gun: “Mi sto avvicinando sempre di più a ottenere la mia licenza di volo”
In conferenza stampa, non è mancata nemmeno qualche domanda a proposito dell’ultima esperienza di Charles Leclerc condivisa sui social network: il pilota monegasco, infatti, ha avuto l’opportunità di poter provare a volare con un jet da combattimento ricordando un po’ il film cult di Tony Scott, Top Gun. Se per Pete Mitchell, interpretato da Tom Cruise, il call sign era Maverick, l’intervistatore ha scherzato sul fatto che quello di Leclerc potrebbe essere Percival richiamando al suo nome completo.
“Mi è piaciuto tantissimo. È stata un’esperienza molto, molto speciale. Prima di tutto, sono molto fortunato di aver avuto questa opportunità da Canal+ per farlo, e non solo di entrarci, ma anche di poterlo pilotare. Ovviamente eravamo in due nell’aereo, quindi non ero da solo. Non sarei in grado di pilotarlo, anche se mi sto avvicinando sempre di più a ottenere la mia licenza di volo, ma è un’altra bestia.”
“Tuttavia, poterlo controllare in una zona di volo sicura è stata un’esperienza davvero speciale. Il pilota mi ha lasciato andare al limite dell’aereo, il che all’inizio, il primo giorno, non riuscivo nemmeno ad avvicinarmi perché mi sentivo stordito e non molto bene. Tuttavia, il secondo giorno ci siamo avvicinati di più. È semplicemente una sensazione incredibile. E poterla confrontare con ciò che faccio ogni giorno, o quasi, in Formula 1 è stata un’esperienza davvero speciale. Quindi è stato davvero fantastico” ha affermato il pilota.
Infine, Charles Leclerc ha concluso specificando le differenze tra i due mezzi sottolineandone, però, le specifiche di ognuno: “No, è molto diverso perché in un jet da combattimento non hai realmente riferimenti attorno a te che siano molto vicini. Sei ovviamente abbastanza in alto, quindi la sensazione di velocità non è davvero presente fino a quando non arrivi al limite dell’aereo e senti le forze G, e lì capisci, ok, è pazzesco! Mentre in Formula 1, con i muri super vicini, hai subito la sensazione di velocità. Ma, sì, entrambi sono estremamente unici a modo loro“.
Foto: Scuderia Ferrari HP, Charles Leclerc