Jean Todt si racconta: “Nel 1993, Ferrari era un castello in rovina. E Michael? È parte della mia vita”

di Letizia Ganci

Ecco le dichiarazioni dell’ex CEO e dirigente sportivo della Scuderia Ferrari, Jean Todt, tra il passato e il futuro della Rossa di Maranello, attraversando il rapporto con Michael Schumacher.

In un’intervista esclusiva ai microfoni del quotidiano italiano La Repubblica, il Re Mida dei tempi d’oro della Scuderia Ferrari, Jean Todt, si è raccontato toccando temi a lui molto cari, come il rapporto con Michael Schumacher e il suo contributo a Maranello, che hanno permesso alla squadra di vivere il periodo più glorioso della sua storia.

L’ex dirigente sportivo del team italiano, dopo un periodo al fianco della Federazione Internazionale dell’Automobile, adesso occupa il ruolo di inviato speciale dell’ONU per la sicurezza stradale combattendo “questa pandemia silenziosa che sono le vittime degli incidenti stradali” continuando a coltivare l’amicizia, nata all’interno dei box della Rossa, con Michael Schumacher.

Rientrando tra i pochi che hanno la possibilità di poter entrare a contatto con l’ex pilota Ferrari – sulla salute di quest’ultimo, il francese non si è dilungato nelle dichiarazioni: “La famiglia non vuole che si sappia come stia, ed io rispetto questa scelta. Lo vedo regolarmente e con affetto. Il nostro legame va oltre i trascorsi di lavoro. È parte della mia vita, anche oggi che è lontana dalla Formula 1. Il mio passato in Italia non è solo legato a Michael, anche se è stato un pezzo importante del puzzle, il più visibile. Aveva un talento particolare, ma anche una squadra particolare, il che è cruciale per l’automobilismo e per altri sport“.

Jean Todt si racconta: "Nel 1993, Ferrari era un castello in rovina. E Michael? È parte della mia vita"
Jean Todt si racconta: “Nel 1993, Ferrari era un castello in rovina. E Michael? È parte della mia vita”

Non sono mancate nemmeno le parole sul conto del figlio minore di Michael, Mick, il quale dall’anno scorso è impegnato nel WEC insieme ad Alpine, dopo aver concluso un capitolo all’interno della categoria regina con il team Haas e da pilota di riserve per il team Mercedes: “Penso che non sia stato trattato bene dalla Formula 1. Ha guidato una Haas non competitiva, anche se un paio di incidenti sono costati molto alla squadra. Però alla fine è stato davanti al suo compagno. Lo hanno scartato per motivi loro, senza dargli un’altra chance che secondo me meritava“.

L’ex dirigente Ferrari sulla coppia Leclerc-Hamilton: “Reggere il confronto con un campione è difficile, ma è un’opportunità”

Parlando del suo passato come team principal della Scuderia Ferrari, Jean Todt ha ammesso di non aver più avuto contatti con la squadra dopo aver lasciato la FIA rimanendone perplesso: “Quando arrivai nel 1993 trovai un castello in rovina, non c’era niente. L’area design in Inghilterra, in sede una galleria del vento vecchia e inutilizzabile. Convocai tutti, non conoscevo nessuno dei trecento di allora, il mio italiano consisteva nel sostituire A oppure O alle parole francesi. Ma piano piano abbiamo costruito un gioiello, da solo non avrei fatto niente“.

I quattordici campionati vinti rimangono sui libri, è stato il periodo più proficuo della storia della Ferrari. Da quando sono andato via ho sentito solo alcuni membri della squadra. Ma una volta lasciata la FIA, non ho più avuto nessun contatto con loro. Devo ammettere che sono rimasto abbastanza perplesso visto quanto tempo ho dedicato a questa azienda incredibile e quanti risultati abbiamo ottenuto” ha dichiarato ricordando i successi conquistati insieme alla squadra ottenuti insieme al Barone Rosso.

Riferendosi, invece, all’era attuale della Scuderia Ferrari guidata da Fred Vasseur, il francese ha dichiarato: “La coppia Leclerc-Sainz è stata molto buona, nessuno può sostenere che abbiano perso per colpa dei piloti. Anche sulla coppia Leclerc-Hamilton non c’è molto da dire, è altrettanto buona”.

Ma non so se sarà migliore della precedente, così come non so giudicare se il 2025 sarà favorevole o meno. Solo il livello della macchina ce lo dirà. Reggere il confronto con un campione come Hamilton è difficile, ma ha un’opportunità secondo me. La stessa che ha avuto anche George Russell. Tutti vogliono superare il proprio compagno di squadra” ha continuato Todt, evidenziando la possibilità di crescita che il figlio prediletto della Scuderia Ferrari potrà affrontare in questa nuova stagione di Formula 1 al fianco del sette volte campione del mondo.

Foto: Pinterest.

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