Thailandia, Africa e non solo: come cambierà il calendario di Formula 1 nei prossimi anni

di Alessio Evangelista

La crescente domanda di molti Paesi, per avere un Gran Premio in calendario, potrebbe stravolgere la F1 nei prossimi anni.

La Formula 1, per quanto concerne l’appetibilità del prodotto e della spettacolarità di esso, sta vivendo un periodo di fiorente espansione ed interesse globale. L’ultimo dato pubblicato da Liberty Media, circa i ricavi di ogni singolo team e dell’intero Circus, ha mostrato una crescita esponenziale dell’intero involucro che avvolge la Formula 1 e i sold-out, ad ogni weekend in ogni angolo del globo, ne sono una conferma.

Thailandia, Africa e non solo: come cambierà il calendario di Formula 1 nei prossimi anni
Thailandia, Africa e non solo: come cambierà il calendario di Formula 1 nei prossimi anni

Nei giorni scorsi è arrivata l’ufficialità di un accordo tra il CEO di F1 Stefano Domenicali ed il governo thailandese per la progettazione e lo svolgimento di un Gran Premio a Bangkok a partire dal 2028. Un’intesa di massima che, dunque, permetterà alla Thailandia di entrare in calendario per la prima volta nella sua storia, seguendo la scia di un evento importante come quello di Singapore.

L’avvento di Stefano Domenicali, ai vertici della F1, ha portato una ventata di freschezza e novità all’interno dello sport automobilistico più seguito al mondo e le novità non sono finite certo qui. L’ex CEO di Lamborghini, interrogato sulla possibilità di vedere nuovi circuiti, aveva risposto con questi termini: “Avremo presto delle novità da condividere sulla possibilità di avere alcuni Gran Premi europei a rotazione e altre nuove opzioni che arriveranno più avanti. Pensiamo che il bilancio attuale di 24 gare sia quello giusto. Ogni nuova proposta ci dà l’opportunità di fare scelte migliori per il futuro, bilanciando i benefici economici e l’importanza strategica di ciascun mercato.”

La crescente domanda di molti Paesi, e le loro disponibilità economiche, potrebbero ridurre ulteriormente i Gran Premi del Vecchio Continente che andrebbero, dunque, ad alternarsi con il meccanismo dalle rotazione. Ma, entrando nel dettagli: quali Paesi potrebbero presto sbarcare nel calendario di Formula 1?

In pole position c’è sicuramente l’Africa che, a meno di clamorosi colpi di scena, dovrebbe rientrare in Formula 1 ad oltre 30 anni di distanza dall’ultima volta (Kyalami 1993). Resta da capire soltanto il luogo visto che in lotta ci sono due Paesi: Sudafrica e Rwanda. Il primo ha la possibilità di scegliere tra due circuiti, di cui uno già esistenze (proprio quello di Kyalami) ed un altro che potrebbe sorgere all’interno di Città del Capo. La sensazione è che il governo stia puntando sul circuito di Kyalami che, non molto tempo fa, ha ottenuto la certificazione FIA di primo livello e potrebbe entrare in calendario anche l’anno prossimo. Più difficile che la Formula 1 possa sbarcare in Rwanda, Paese che al momento sta vivendo delle difficoltà importanti dal punto di vista politico con un’assenza totale di democrazia.

A partire dal 2028 l’Arabia Saudita introdurrà un nuovo circuito che, stando ai primi video pubblicati sui social, sarà in qualche modo storico e avveniristico con la prima curva ubicata a 70 metri di altezza. Il tracciato sorgerà Qiddiya e andrà a sostituire l’attuale circuito di Jeddah ma, su questo fronte, non c’è ancora l’ufficialità visto che lo stato saudita ha intenzione di portare ben due Gran Premi in calendario e la disponibilità economica non rappresenta certo un problema.

Il nuovo folle tracciato presentato dall’Arabia Saudita, in calendario dal 2028

L’interesse di Liberty Media vira soprattutto negli Stati Uniti che presentano già tre circuiti nel calendario: Miami, Las Vegas e Austin. L’idea di una quarta gara negli States stuzzica, e non poco, i vertici della F1 che starebbero pensando a New York o Chicago sulla falsa riga di quanto già accade a Las Vegas: un circuito cittadino che possa tagliare di netto la metropoli garantendo introiti miliardari per un evento di quella portata. Al momento non ci sono progetti o ipotesi ma qualcosa si sta muovendo.

C’è qualcosa, anzi, più di qualcosa in Argentina che con l’ingresso di Franco Colapinto ha riscoperto un interesse non indifferente per la Formula 1. Nel 2024 ci sono stati degli incontri formali tra gli organizzatori di un ipotetico GP a Buenos Aires e Stefano Domenicali, per capire la fattibilità del progetto e la sua realizzazione, e la sensazione è che il ritorno di Colapinto in pista (forse già ad Imola) potrebbe incentivare la Formula 1 a strizzare l’occhio al Sudamerica.

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