Max Verstappen ha sbagliato, e non ci son più dubbi: anche Helmut Marko ammette le colpe di Super Max
Una piccola faida, un errore di valutazione ed una penalità pesantissima. Al termine di un Gran Premio di Spagna già complicato, il finale di Max Verstappen è stato un disastro sotto ogni punto di vista. Contatto con Russell, 10 secondi di penalità, tre punti sulla Superlicenza e una P5 trasformata in P10: il tutto per un gesto tanto inutile quanto dannoso… e a confermarlo è lo stesso Helmut Marko.

Il consulente Red Bull, intervistato da Autosport, non ha nascosto lo sconcerto per quanto accaduto nel finale di gara:
“Max ha alzato il piede, sembrava volesse lasciar passare Russell. Poi ha riaccelerato di colpo. Non so cosa stesse pensando. E poi, come si suol dire… si è scatenato l’inferno”.

Un errore che pesa: si allontana il titolo, si avvicina la squalifica
Con quel contatto, Max ha perso 5 posizioni e ha incassato una tripla penalità: tempo, punti e reputazione. Il conto sulla Superlicenza è salito a quota 11 su 12, e dunque ad un solo punto da una gara di squalifica. Non solo: ha alimentato una tensione già accesa con George Russell.
“C’è una piccola faida in corso” – ammette Marko – “E in questo caso le emozioni hanno avuto la meglio. Max conosce i regolamenti a memoria, ma ha sbagliato tutto. Ci sono già stati problemi in passato tra loro. E purtroppo, per colpa di decisioni sbagliate, si sono persi punti importanti”.

E poi, la chiosa dell’austriaco, rappresentata anche dal silenzio del team sui social ed ai microfoni:
“Quando Max è così, è meglio lasciarlo tranquillo” – ha concluso Marko.

Verstappen, dal canto suo, ha affidato ai social un messaggio di scuse, parlando di “un gesto figlio della frustrazione e delle emozioni”. Ma i fatti, purtroppo per Super Max (o Mad Max, per questa volta?) restano: ha messo a rischio il suo campionato, e a oggi, è a un passo dal restare fuori per una gara… tutto per una mossa che, da un campione già leggenda come lui, probabilmente in Red Bull non ci si aspettava.
Foto: Oracle Red Bull Racing, Formula 1