Nell’ultima puntata del podcast Beyond the Grid, Lando Norris si è raccontato a cuore aperto, spiegando le sue priorità nella vita, i suoi migliori ricordi in Formula 1 e l’emozione per il GP di Silverstone
Lando Norris, ospite dell’ultima puntata del podcast Beyond the Grid, ha raccontato alcuni dei momenti più significativi della sua carriera, ma soprattutto il suo modo di vedere la vita e lo sport. Il pilota della McLaren si è aperto in modo diverso rispetto alle solite interviste, spiegando come per lui i veri traguardi siano i momenti semplici da condividere con le persone più care.
“Il mio obiettivo sono i ricordi. Il tempo con i miei amici e la mia famiglia è ciò che conta di più. E penso che questo vincerà sempre, qualunque cosa io ottenga in Formula 1”, ha detto Norris. “Essere qui e magari vincere qualche campionato rende tutto più speciale, ma voglio soprattutto condividere questi momenti con loro, portarli con me nel mio percorso. Per me questo vale più di vincere una gara”.
Il successo della McLaren ha poi ribaltato i ruoli in pista: ora sono loro il team da battere. Una posizione scomoda ma anche fonte di motivazione per Norris e i suoi compagni. “Ora siamo quelli che gli altri devono superare: è un’ottima posizione in cui trovarsi, ma anche un po’ più scomoda”, racconta. “Il team ha imparato a trovare un equilibrio: a volte serve pazienza, altre volte serve spingere al massimo e rischiare. L’anno scorso prendevamo più rischi, quest’anno siamo più pazienti”.
In cima, i controlli e le critiche aumentano, ma Norris prende tutto con ironia: “È divertente vedere le teorie assurde che inventano, come quella sul bagnare le gomme. Se la gente si sforza così tanto per cercare difetti, significa che stiamo facendo un buon lavoro”.
Nonostante un avvio di stagione più difficile del previsto, Lando ha confermato di essere migliorato, imparando ad adattarsi alla macchina e alle nuove sfide. “Se mettessi il me stesso dello scorso anno in questa macchina farei peggio di quanto sto facendo ora. Sto migliorando, anche se a volte dall’esterno non sembra. La qualifica è stata una sfida, ma non uso la difficoltà della macchina come scusa. Lavoro con il team per migliorare e adattarmi”.
Norris ha rivelato di pensare troppo e rimuginare sulle proprie prestazioni, ma ha imparato a staccare mentalmente dalla Formula 1 per rilassarsi perché, come dice Andrea Stella, “Queste macchine sono così veloci che non c’è tempo per pensare mentre si guida”.
“Fuori pista, però, cerco di disconnettermi con sport come il golf o semplici momenti con gli amici”, racconta Norris. “Cerco di non rimuginare troppo, anche se ci tengo molto e sono ancora piuttosto duro con me stesso, ma sto migliorando. Sono più calmo fuori dalla macchina, compreso in conferenza stampa. Non sembro troppo felice quando va bene, né troppo giù quando va male”.
Il pilota britannico ha affrontato momenti difficili in questa stagione, uno su tutti l’incidente con il compagno di squadra Oscar Piastri a Montreal. “È stato un colpo duro – ha commentato a riguardo – soprattutto per il team, ma sapevo che dovevo andare avanti velocemente. Tutti i grandi piloti hanno fatto errori, come Alain Prost che si è girato nel giro di formazione a Imola nel 1991”.
Essere un pilota emotivo, sostiene Norris, è legato a quanto ci tiene a fare bene, anche se fatica a mostrare le emozioni in pubblico. Correre a Silverstone, la sua gara di casa, è fonte di grande gioia. “Mi fa sorridere, ma non piango quanto vorrei. Silverstone ha un’atmosfera incredibile, per un britannico è imbattibile. Vincere lì sarebbe più grande di Monaco“. Quest’anno, lo stand dedicato a Norris a Silverstone è andato esaurito in pochi minuti, con un secondo aggiunto per far entrare ancora più fan.
Per celebrare i 75 anni della Formula 1, Norris ha scelto come suo momento storico preferito la vittoria del campionato costruttori ottenuta dalla McLaren alla fine della scorsa stagione. “Sarò un po’ egoista, dico Abu Dhabi l’anno scorso. Amo la storia della Formula 1, ma nella mia vita questo è il momento che ricordo con più orgoglio. Il mio primo podio in Austria [nel 2020, ndr] è stato un altro momento speciale. Negli ultimi due giri si respirava un’energia pazzesca. Zak [Brown, amministratore delegato della McLaren, ndr] mi ha abbracciato così forte da incrinarmi una costola“.
Foto: F1.com
