Il team DS Penske Monaco ha avuto una prima giornata intensa nel Principato, tra strategie, difficoltà in qualifica e uno sguardo fiducioso a domenica
L’ePrix Monaco, tra le sue curve leggendarie, torna sul tracciato più prestigioso del calendario. E, per la prima volta, lo fa con due gare in un solo weekend. La prima ha già scritto storie, tra emozioni, delusioni e strategie millimetriche.
Per DS Penske, il sabato monegasco è stato una palestra di apprendimento. Ma anche una promessa, per una domenica migliore.
Una prima volta storica
L’edizione 2025 dell’ePrix Monaco ha segnato una novità assoluta: per la prima volta, il Principato ospita due gare in un weekend. Una scelta che ha diviso il paddock, e che tocca corde profonde per chi, come Vergne, ha già trionfato qui.
“La doppia gara non mi da fastidio, tranne che a Monaco“, ha dichiarato il due volta campione. “Questa è la gara regina. Dovrebbe esserci un solo vincitore qui“.
Un sentimento condiviso anche da molti appassionati. Monaco è più di una gara: è una corona simbolica, punto fermo nel palmarès di ogni pilota. DS Penske lo sa bene: il team è l’unico ad aver vinto con due vetture e due layout diversi del tracciato.
La giornata di sabato è cominciata con segnali promettenti. Le nuove Gen3 Evo, le monoposto più performanti nella storia della Formula E, hanno dato spettacolo fin dalle prove libere: i tempi sono scesi di quasi tre secondi rispetto alla pole del 2024.
Ma al momento delle qualifiche, il destino ha fatto il suo ingresso. Inseriti nello stesso gruppo, Vergne e Gunther sono rimasti vittime delle circostanze: il francese ha trovato traffico nei suoi giri veloci, mentre il tedesco ha mancato l’accesso ai quarti per soli sette centesimi.
Il risultato: decima posizione per Gunther, sedicesima per Vergne. Un colpo duro, soprattutto su un circuito dove partire davanti è fondamentale.
“Monaco non perdona“, ha ammesso Vergne. “Qui si può controllare la gara solo stando davanti. Le qualifiche sono tutto“.
La gara
La gara ha mostrato il volto più affascinante della Formula E: strategia, intelligenza e gestione dell’energia. La partenza pulita, seguita da una Full Course Yellow che ha congelato le posizioni, preparando il terreno al nuovo protagonista del weekend: il Pit Boost.
Introdotto per la prima volta in gara, il Pit Boost ha obbligato tutti i piloti a effettuare una sosta di almeno 34 secondi per una ricarica fino a 3,85 kWh. Una novità che ha aperto scenari inediti.
“Nessuno sa davvero se funzionerà“, ha ammesso Vergne prima della gara. “Dipenderà da bandiere gialle, traffico, tempistiche. Sarà importante essere pronti a cambiare strategia in corsa“.
Nel finale, tra attacchi e controsorpassi, Gunther ha conquistato un punto prezioso con il decimo posto. Vergne, invece, ha chiuso dodicesimo, fuori dalla zona punti ma con la consapevolezza di poter fare molto di più.
Il team DS Penske ha archiviato il sabato con un misto di frustrazione e determinazione. Come sottolineato da Nicolas Mauduit, Direttore generale della squadra:
“Non abbiamo sfruttato l’assetto come pensavo. Abbiamo scelto un approccio conservativo, ma i distacchi erano minimi. Stasera modificheremo i settings per dare il massimo domani“.
Oggi si riparte con nuove prove e, sopratutto, senza Pit Boost, il che renderà la strategia più lineare ma forse anche più serrata. La DS Penske Monaco hanno mostrato potenziale, e se le qualifiche andranno meglio, tutto potrà cambiare.
“I punti sono cruciali, ma qui più che mai“, ha concluso Vergne. “Questo weekend può dare slancio alla stagione. E Monaco, si sa, sa sempre regalare sorprese“.
Foto: Formula E
