GP del Bahrain 2020, quando Romain Grosjean è miracolosamente sopravvissuto alle fiamme

di Nicola Lamberti

Una memoria impressa a tutti i fan di Formula 1, quando nel GP del Bahrain 2020, Romain Grosjean ha scampato la morte uscendo miracolosamente dalle fiamme della sua Haas

28 secondi.

Il tempo che poteva decidere la vita o la morte di un pilota, la morte di Romain Grosjean. Meno di mezzo minuto in cui l’intero paddock, i tifosi in Autodromo, gli spettatori a casa ed i piloti sono stati col fiato sospeso. Tra le fiamme della VF-20 sembrava non ci fosse quasi speranza: 28 secondi di sofferenze, nel box della Haas, con quello che allora era il Team Principal Guenther Steiner che li ha definiti i “più lunghi della sua vita”.

Tra il fuoco del Bahrain, Grosjean ne è uscito sopravvissuto

Tempestivo è stato l’apporto della Medical Car, che è riuscita ad aiutare il francese a scappare dal rogo, con l’aiuto anche degli estintori piazzati in tutto il circuito. Le misure di sicurezza si sono dimostrate perfette, dall’halo, dispositivo che noi tutti conosciamo e che ha impedito a Grosjean di andare a diretto contatto con il guard-rail, alle procedure di salvataggio adottate per tirar fuori il francese dalla sua monoposto.

28 secondi da cui Romain è uscito come un eroe

Come in un film dei supereroi, dopo quell’inferno, Romain è vivo. La sua ombra che esce dalle fiamme è come una salvezza per il cuore di tutti. La Formula 1 non si macchiava di una perdita da ormai 6 anni, dall’incidente del giovane e sorridente Jules Bianchi, e quello spettro sembrava perturbare nella testa e negli occhi di tutti. La macchina distrutta, le ustioni e lo shock: nulla di tutto ciò ha impedito al classe ’86 di uscire in maniera eroica dalle barriere tra curva 3 e 4.

“Un piccolo errore e non sarei stato qua”. Sì, perché anche lo stesso Grosjean ha eseguito tutto alla perfezione. Dopo l’incidente ha messo in pratica tutte le procedure meticolosamente studiate dalla FIA, senza sbagliare e riuscendo a mettersi in salvo, per la felicità di tutto il mondo motoristico. Questo testimonia anche il grande lavoro fatto extra-tracciato da parte della Federazione, che lavora ogni giorno per consentire ai piloti di guidare in sicurezza.

Il risultato della gara diventa effimero davanti a situazioni del genere: in questi casi l’aspetto più importante è sapere che la sicurezza delle monoposto in cui i piloti sfrecciano a 300 km/h sia effettivamente valida come viene sponsorizzata. Il GP del Bahrain 2020, come manifestato anche dalla Ferrari stessa nel post-gara, è stato il trionfo della sicurezza nel mondo della Formula 1, oltre che simbolo di ingegneria di alto livello ed architetture all’avanguardia.

Foto: Formula 1

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